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A HISTORY OF VIOLENCE regia di David Cronenberg

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Spotify     7½ / 10  20/11/2015 23:03:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gran bel thriller di Cronenberg, semplice ma davvero ben fatto. Non siamo al massimo dell'originalità, però il regista canadese con pochi elementi, tira fuori un film che prende, che fa respirare suspense e che lascia molto soddisfatti alla fine della visione. Innanzi tutto un grosso plauso va ad un cast stellare: Mortensen a livelli cosmici (grandissimo doppiaggio di Pino Insegno), forse un po' stereotipato il personaggio, però è talmente bravo che fa passare in secondo piano il difettuccio. Certi sguardi e certe espressioni sono uniche. Gran interpretazione anche di Maria Bello, molto versatile nel passare dalla classica moglie felicemente sposata alla partner tormentata e piena di dubbi. Poi abbiamo i due gangster, vale a dire Ed Harris e William Hurt, tutti e due non fanno una piega, in particolare il primo che ci regala alcune espressioni fantastiche. Cronenberg dimostra di saper essere un regista molto abile con i generi, infatti nella sua prima parte di carriera aveva sfornato diversi horror fantascientifici però andando avanti nel tempo si è dimostrato molto dotato a spaziare fra diversi generi e anche in questo caso non tradisce le aspettative: qui non ne abbiamo uno preciso, si va dal thriller al noir, dal drammatico fino al gangster movie moderno. Insomma, può soddisfare diversi palati. Grande regia, non molto virtuosa, però solida, diretta e in un certo senso fredda. La storia è narrata benissimo, e nonostante, arrivati ad un certo punto, si potrebbe pensare che le idee comincino a latitare, il regista sa come continuare a trasportare lo spettatore nella semplicità si, ma allo stesso tempo nella suspense e nell'interesse per la storia. Inoltre la suddetta semplicità è anche giustificata nel titolo stesso che è molto semplicemente "Una storia di violenza". In tutto questo il ritmo è ottimo, è anche vero che sono solo 90' di durata però tiene bene a non ci si annoia mai. Il regista canadese è uno che il vizio del sangue nei suoi lavori non l'ha perso e infatti qui possiamo assistere a 2-3 scene veramente toste, nulla di estremo, però molto dure. C'è una strepitosa direzione degli attori, e da tutti si ottiene il meglio. Interpreti credibilissimi e fedeli al regista che si diverte a lavorarseli per bene. Anche la caratterizzazione è niente male. Il finale è di alto livello: abbiamo prima l'epico scontro finale e poi un'ultima scena di forte impatto emotivo dove Cronenberg dimostra tutta la sua bravura. Mamma mia, forse la scena migliore dell'intera pellicola. Poi in generale c'è una gran bella atmosfera, molto tetra e angosciante. Buonissima la sceneggiatura, scorrevole, avente un impianto narrativo molto fluido e una straordinaria stesura dei personaggi. Lineare e diretta, non gira intorno alle scene ma va dritta al punto. Tuttavia sono i dialoghi a fare la differenza, azzeccatissimi e sempre al momento giusto. Quelli che più personalmente mi hanno colpito sono quelli di Fogarty. Bellissime le musiche, molto drammatiche e cariche di emotività. La scenografia non è nulla di speciale però nel complesso fa la sua figura. La fotografia non mi ha convinto molto, un po' insipida e non di grande impatto. Sotto questo punto di vista mi aspettavo molto meglio, però vabbè, non si può sempre pretendere tutto. E poi non è orrenda, assolutamente no, ho visto molto, ma molto peggio, però è uno dei pochi punti deboli del film. Cronenberg è molto bravo a tenerci nascosta la vera identità del protagonista, sinceramente il movente centrale di tutta la pellicola non me lo sarei per niente aspettato. Il regista tratta un tema sicuramente non originale, però riesce ad essere così efficiente nel svilupparlo che alla fine la non originalità non ce la fa sentire per niente.

Un thriller umile, possente, semplice e diretto. Cronenberg, con pochi mezzi, riesce a stupire. Bello!