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MEMORIE DI UNA GEISHA regia di Rob Marshall

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sergiotrap     7 / 10  10/01/2006 00:18:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non ho letto il libro e non sono Giapponese. Quindi non posso dire se gli americani ci abbiano mostrato quell'ambiente come lo vedono loro o come è. In fondo non dimentichiamoci che qull'ambiente lo hanno intimamente conosciuto nel dopoguerra. Confessata la mia ignoranza, il film mi è parso un buon prodotto e mi ha fatto pensare. Se mi passate il paragone, le "cortigiane-artiste" sono sempre esistite in tutte le società, gli ambienti e le epoche. Concordo quindi con la non necessità della fedeltà etnica delle attrici. Pensate alle feste di VIP a cui partecipano industriali , "direttori generali" e "geishe" più o meno preparate dal mondo della TV (dizione, portamento, trucco, vestiti e anche scarpe, dolorose scarpe da donna, anzi da geisha...)
Invia una mail all'autore del commento Il Franchi  10/01/2006 10:53:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono d'accordo con te, però permettimi una critica: il fatto che gli americani abbiano frequentato il Giappone nel dopoguerra non è un buon motivo per crederli quando parlano di cultura giapponese. Pensa solamente all'Italia come appare nei film americani (la bella, soleggiata, passionale e primitiva Italia), eppure nel dopoguerra gli americani sono stati tanto anche da noi...
Infatti, in America geisha è ancora più che da noi sinonimo di prostituta: come viene detto anche nel film, sotto l'occupazione americana qualsiasi prostituta imbellettata e con un kimono poteva offrirsi ad un soldato americano dicendo di essere una geisha... e questa è l'idea di geisha che gli americani si sono riportati a casa.
sergiotrap  11/01/2006 18:32:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In parte però è vero che l'Italia è come la vedono gli americani: bella, soleggiata, passionale e primitiva (come hai detto tu) + pasta/pizza/mandolino (aggiungo io!)
Molto giusto quello che hai detto sulle finte geishe! è il mercato baby!
ognuno si confeziona come il mercato richiede per vendere di più!
i falsi e le contraffazioni (di persone e cose) esistono per questo!