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BARBAROSSA (1965) regia di Akira Kurosawa

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Invia una mail all'autore del commento thohà     8 / 10  01/06/2012 15:14:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Difficile film, non certo per trama, ma per le implicazioni psicologiche appena sfiorate od approfondite dal Maestro Kurosawa.

Finalmente un medico se ne va da un luogo desolato adibito ad ospedale per poveri e sarà sostituito dal giovane ed arrogante Yasumoto, destinato alla corte del re che si ritrova tra i rifiuti dell'umanità.
Da parte di chi sta per andarsene è puro scoramento e Barbarossa parrebbe un vero tiranno. Però è un ottimo medico, che più di ogni altra cosa tiene ai suoi derelitti pazienti.
Yasumoto, dato il contesto misero e povero, cerca di darsela a gambe come una lepre, ma...

L'altezzoso giovane medico ha molto da imparare, non solo dalla medicina che ha studiato dai migliori istituti dell'epoca, ma in termini umani.
Vedere la morte vera e non descritta dai libri di scienza è un'esperienza spaventosa.
Barbarossa si occupa non solo dei corpi malati, ma anche delle anime ascoltando confessioni orrende e pene del cuore dei suoi pazienti.
C'è anche qualche traccia di humor, nel suo apparente cinismo: "Questo qua l'ho ridotto male. Un medico non dovrebbe farlo. Avrei dovuto andarci più piano.

Guardatelo, malgrado sia lungo più di due ore, ne vale la pena.

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