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1917 regia di Sam Mendes

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Spotify     8 / 10  23/01/2022 22:14:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bello, bellissimo film di guerra diretto dal grande Sam Mendes. "1917" è prima di tutto un'esperienza visiva eccezionale. Una pellicola girata con una maestria incredibile, la regia svolta in un unico piano sequenza non da minimamente fastidio (bisogna farci l'occhio giusto all'inizio). Oltretutto, si è tornato a trattare il tema della grande guerra, dopo decine e decine di film incentrati sulla seconda guerra mondiale.

La trama, ambientata nel 1917 durante il culmine della prima guerra mondiale, vede protagonisti due caporali britannici dell'esercito, Schofield e Blake, ai quali viene ordinato di raggiungere il colonnello Mackenzie, impegnato oltre le linee nemiche del fronte occidentale, e dissuaderlo dal lanciare il proprio battaglione contro i tedeschi. Questi ultimi infatti hanno teso una trappola, non colta dagli inglesi, i quali pensano invece che i nemici abbiano semplicemente battuto in ritirata. Ai due giovani caporali, che sono anche stretti amici, spetta la titanica impresa di raggiungere il colonnello e impedire che circa 1600 uomini vengano massacrati.

Mendes propone dunque uno spaccato sulla prima guerra mondiale, non concentrandosi però sugli aspetti etici e morali. Il regista infatti ha preferito sviluppare una storia di suspense, una vicenda quasi avventurosa, dove l'obiettivo principale è sopravvivere in un ambiente ostile. Per me è una scelta assolutamente condivisibile, anche perché altrimenti si rischia di scivolare nella retorica, come spesso in questi casi accade. Poi si, il director comunque mostra, attraverso i vari luoghi devastati e centinaia di cadaveri sparsi in giro, quanto la guerra sia orribile e che le uniche cose che essa porta sono morte e sofferenza. Ma questo noi spettatori lo sappiamo bene, e Mendes non vuole ribadircelo. Oltretutto, anche a causa della messa in scena e dello stile adottato per girare, era difficile approfondire il lato moralistico della pellicola.

La scelta di realizzare tutto il film in piano sequenza si è rivelata vincente: l'astante viene proiettato direttamente sul campo di battaglia, ritrovandosi in uno scenario di raccapricciante devastazione. La macchina da presa gira intorno ai due protagonisti come se fosse una sorta di entità che li accompagna nel loro viaggio. Più i due soldati avanzano, più l'orrore si erge dinanzi ai nostri occhi, con la camera che compie continui giri, non troppo virtuosi per fortuna, a destra e a sinistra per farci vedere lo scempio che si è compiuto. In tutto questo, la bravura di Mendes sta nel riuscire a non far percepire all'astante l'assenza del montaggio, rendendo i continui movimenti di macchina del tutto naturali. In tutto questo, va detto che la scenografia gioca un ruolo centrale. Raramente ho visto un'ambientazione così vera, così maestosa. I primi 25-30 minuti, che vedono i due soldati vagare oltre le linee nemiche, in uno scenario apocalittico, sono un'autentica goduria per gli occhi. Sembra di essere davvero su quel terreno, disseminato di cadaveri, trappole e armi. Noi astanti ci sentiamo impotenti di fronte a tutto ciò, non possiamo fare altro che seguire con lo sguardo i due soldati. C'è un'attenzione ai particolari che è davvero qualcosa di superlativo: il filo spinato, le buche, la nebbia, la disposizione dei morti sul terreno, qualcosa di talmente realistico che è difficile da spiegare a parole. La fotografia poi completa l'opera, donando al film un tono freddo, grigio, distaccato, creando una perfetta simbiosi con la location. Alcuni giochi di luce poi sono meravigliosi, specie quando il sole fa la sua comparsa, illuminando il cupo scenario sottostante.

La caratterizzazione dei personaggi è buona, anche se non è una delle cose sulle quali Mendes ha puntato. I due soldati sono delineati quanto basta dal regista, non è necessario sapere tutto di loro in quanto il film si concentra su altro. Poi si, la coppia non resta indifferente agli occhi dello spettatore, si tratta di due ragazzi molto giovani, sicuri di loro e con un gran senso del dovere. Più la pellicola procede, più una certa empatia si crea, ma non è mai troppo marcata. Ma, ripeto, era proprio quello che Mendes voleva. Per lo meno, io la penso in tal modo.
La tensione invece è tanta, tantissima. In certi passaggi, il regista adotta degli stilemi quasi thriller, tenendo l'astante col fiato sospeso per diverso tempo. Poi, furbescamente, le sequenze con più suspense, sono realizzate dal director quasi sempre in posti tetri.

Ci sono 2-3 scene poi che sono meravigliose tanto da far venire i brividi:

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Effetti speciali eccezionali, super realistici e mai troppo pomposi. Usati in gran abbondanza, si, ma non stonano mai e danno al film quell'ulteriore tocco di realismo che serviva. Ad esempio, la scena della città in preda alla fiamme è sbalorditiva, fa impressione.
Impeccabile anche il sonoro, giustamente premiato con l'oscar: gli spari dei fucili e dei mitra li senti nelle orecchie, come se qualcuno in sala stesse esplodendo dei colpi.

Bellissima la colonna sonora: epica, drammatica ed emozionante. Un tema azzeccatissimo e inserito sempre nelle sequenze più opportune. Alcune di queste, senza la musica, non sarebbero state la stessa cosa.

I due attori protagonisti se la cavano: nessuno dei due è un fenomeno, però si calano entrambi bene nella parte. Entrambi gli attori fanno trasparire dai loro volti cosa potesse significare, a quel tempo, essere dei soldati in guerra. George MacKay è senza dubbio quello che ha una marcia in più e riesce a reggere da solo tutta la seconda parte della pellicola. In ruoli estremamente marginali, troviamo Colin Firth e Benedict Cumberbacht.

La sceneggiatura non è tra gli elementi più brillanti dell'opera, più che altro perché non è strutturatissima, anzi, è piuttosto semplice. Non ci sono grossi colpi di scena, introspezione particolare dei personaggi, episodi dubbi o altro, è tutto molto lineare. Ma l'intero film è stato pensato così, quindi ci può stare. Tuttavia, sono i dialoghi che a volte fanno cilecca: ad esempio, alcune battute tra i due soldati, sono banali e/o inutili. Insomma, a volte pare che i due si parlino così, tanto per parlare. L'altra cosa che a parer mio lascia a desiderare, è il finale: bello dal lato visivo, ma molto dozzinale per come è stato scritto. Alla fine la pellicola termina in maniera scontata.

Tra gli altri difetti, trovo un ritmo un po' altalenante: si, perché se nella prima parte il film procede spedito, nella parte centrale subentrano delle situazioni chiaramente inserite solo per allungare il brodo e infatti, la narrazione improvvisamente rallenta. Tuttavia, le due ore scorrono via lisce, momenti di vera noia non sopraggiungono mai.
Comunque, i pregi sono talmente tanti, che si può chiudere un occhio riguardo le pecche elencate.


Conclusione: un bellissimo film di guerra. Da tempo non veniva realizzata un'opera bellica così realistica e accattivante, che mettesse lo spettatore faccia a faccia con le atrocità del conflitto. Oltretutto, lo ripeto, va dato il merito a Mendes di ambientare la sua storia durante la prima guerra mondiale, la quale nel cinema è troppo spesso trascurata a favore della seconda. Dal lato puramente visivo, "1917" è un capolavoro, per il resto no ma va bene così. Grande cinema.