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1917 regia di Sam Mendes

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Invia una mail all'autore del commento williamdollace     9 / 10  10/02/2020 09:40:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sam Mendes insonorizza la tragedia (non importa la nazionalità, quale guerra sia, e dove ci si trovi, Mendes relega le spiegazioni fuori dal film, nel titolo) e fa di un troppo annunciato film 'di guerra' un film di caporali e famiglia, di pura sopravvivenza (di sé stessi o dell'altro) come atto scientemente quotidiano, accelera e rallenta, e quando lo fa piazza tre scene da lacrime, due corse per la vita e un canto inaspettato (e anch'esso non è forse un atto di vita mentre infuria una tempesta di pallottole e mortaretti?) minando ogni possibile retorica (l'incontro finale, una mano tesa verso l'altro, nell'altra un ricordo, emblema di dignità e silenzio del dolore). La corsa notturna nella città fra razzi e fiamme, la corsa fuori dalla trincea, emblemi di un film, soprattutto la seconda, dove mentre la storia corre verso la morte il singolo corre verso la vita, geograficamente e trasversalmente, in faccia al piano sequenza, e proprio il potere simbolico di questa dicotomia di direzione è tutta la chiave di lettura filmica di questo capolavoro