caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

IL COLORE VENUTO DALLO SPAZIO regia di Richard Stanley

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
rain     7 / 10  13/04/2020 18:20:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se c'è uno scrittore che non ha avuto le trasposizioni su grande schermo che meritava, questo è sicuramente Lovecraft. Ad esclusione di quel gioiello di Carpenter ovviamente, il quale si è comunque affidato più all'immaginario del solitario di Providence, che ad un racconto in particolare. Chiaramente ciò è in gran parte dovuto all'impossibilità di mettere in immagine ciò che lo stesso Lovecraft raffigurava con delle frasi del tipo "troppo aberrante per essere descritto" o "le parole del nostro vocabolario non sono in grado di descriverlo".
E poi ecco spuntare dal nulla il film del redivivo Richard Stanley che potrebbe regalare qualche piccola gioia ai fan dello scrittore. Una trasposizione de "Il Colore dallo Spazio" ammodernata ma mai resa ridicola come temevo, evitando di ridursi a squallido b-movie nonostante un budget misurato. Se la scrittura della sceneggiatura è dignitosa e senza strafalcioni, Stanley si gioca bene la carta del vedo e non vedo, mostrandoci esplosioni di luci colorate e alcune, rapide sequenze da body-horror ma lasciando anche tanto lavoro all'immaginario dello spettatore; un po' come proprio Lovecraft faceva. Ben narrato anche l'avanzare della follia con un Nicolas Cage discretamente in parte e comunque bravo nel suo non esagerare nel "dare di matto". L'unico vero problema di "Color Out of Space" risiede nell'atmosfera: per quanto il tutto appaia sinistro manca quello step in più, quel qualcosa che fa scorrere qualche brivido lungo la schiena e che fa salire di livello un film horror degno di tale nome.

Forse sarebbe più da 6.5 che 7 ma questo credo sia un lavoro che va premiato.
Richard Stanley va elogiato per il coraggio di aver portato su schermo uno dei narratori "infilmabili" e di averlo fatto con un risultato molto più che dignitoso (e molto superiore a "La Fattoria Maledetta" con cui condivide il racconto di partenza). Si parla di una possibile trilogia lovecraftiana, con prossimo tassello "L'Orrore di Dunwich" (il mio racconto preferito di Lovecraft): incrociamo le dita e speriamo per il meglio.