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HIGH LIFE regia di Claire Denis

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Thorondir     7½ / 10  23/05/2022 15:02:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dai voti e dai commenti si deduce nuovamente che appena un film lavora alto, sul simbolismo, gli astrattismi e la filosofia e quindi non è subito lineare e facilmente comprensibile allora il film diventa "lento" e/o "noioso" solamente perchè non lo si è capito...

Certo, il film della regista francese Claire Denis è quel film lì, uno di quelli che chiede allo spettatore attenzione. Ci sta anche il definirlo come un'opera di autorialismo pretenzioso: detto ciò, bucato il velo della facile intellegibilità che sembra essere costante e emblema dell'oggi, il film della Denis va un po' oltre la fantascienza qui solamente evocata. In questa navicella/carcere non troviamo solamente dei criminali che sulla Terra non vogliono più, ma contestualmente vediamo il fallimento del tentativo di "recupero" che dovrebbe essere il fine ultimo dell'esperienza carceraria. Il che non impedisce a chi vi si trova di rielaborare i propri sensi di colpa (l'ossessione per riprodurre la vita della dottoressa/strega Juliette Binoche, la riapparizione del cane - movente dell'omicidio - per Monte/Robert Pattinson). In questa realtà confinata, di ghettizzazione del male fuori dal mondo, nonostante improvvise e devastanti esplosioni di violenza e di carnalità la vita riesce comunque ad esistere. E questa si tramuta anche in costruzione di legami, anche quando ciò non era nell'obiettivo del padre (Robert Pattinson è oggetto e non soggetto della riproduzione della vita). E il finale non poteva che essere la ricerca di un Altro, di uno Spazio insondabile, oltre la vita e più grande della vita stessa, forse fino ad annichilrla.