Norgoth 5½ / 10 04/01/2020 00:34:09 » Rispondi Questa volta, Zalone decide di uscire dai tipici panni che lo hanno reso famoso e veste i propri, quelli di Luca Medici... mantenendo in parte anche la sua "Zalonicità", tentando un misto di serietà e comicità. Risultato: non pessimo, ma nemmeno sufficiente. Mi ha lasciato abbastanza perplessa. La storia non sarebbe neanche male, di base. Però il tentativo di rendere divertente o leggero un tema serio, ma anche drammatico, come l'immigrazione (sia economica che umanitaria), è a mio parere fallito. L'impressione è che, dopo un discreto inizio, non si sapesse come continuare, sfociando quindi nella confusione più completa, tra battute mezze riuscite e canzoni delle quali si capivano metà parole (essendo "corali") e quindi rovinando in parte i versi più comici. Ma non c'è solo questo. In un'ora e mezza succede e viene inserito davvero di tutto... forse troppo, in quanto tutto è poco approfondito e reso a fugace apparizione. Il finale? Non l'ho capito e non solo io, il che la dice lunga. La canzone sul finale? Abbastanza tragica. Si è parlato male della canzone che ha traghettato il film verso l'uscita, ma è la cosa più riuscita, a dire il vero. Penso che Luca Medici stia meglio come Checco Zalone, ovvero come comico-attore-musicista. Le sceneggiature le lasci a chi le sa fare o, comunque, ha le idee più chiare delle sue (o di chi lo ha aiutato nell'impresa). Le battute e le situazioni comiche, invece, le tenga pure che le sa fare ottimamente (e fanno davvero ridere). Si dice: "Squadra che vince non si cambia". L'esempio migliore a supporto di questo detto è proprio questo film.