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L'ENFANT - UNA STORIA D'AMORE regia di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne

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andreapau     5½ / 10  23/01/2006 11:30:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
questo film vivacchia su un neorealismo superficiale e manieroso. Molto ben descritto il substrato inculturale di provenienza dei protagonisti, e la loro assoluta solitudine e abbandono e la mancanza totale di un barlume di valore. Una caminata sul bordo degli inferi con una caduta nel girone dei degenerati, dal quale non si riesce ad emergere. Tutto ben descritto, ma rovinato dal finale tronco, quasi fosse finita la pellicola. Da non rivedere certamente. E da non premiare in alcun modo. Continuiamo a farci del male, visto che ci piace tanto, ma non lamentiamoci se ci dicono che siamo noiosi
Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  29/01/2006 13:46:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non sono d'accordo sul tuo giudizio, questo è un film che non ha alcuna pretesa di intrattenimento o di fare cultura costruita, la sua sola pretesa riguarda una esposizione cruda e veritiera di un frammento sociale ai margini. Giusti i premi che ha avuto.
andreapau  30/01/2006 09:25:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
a mio avviso,l'sposizione nuda e cruda del frammento sociale ai margini risulta monca.sbagliati i premi che ha avuto
echec_fou  09/02/2006 16:28:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
vedi..il giudizio morale non è sull'uomo che compie la scelta,ma su una società incapace di fornire altre possibilità di scelta. come dici te,o ti spacchi la schiena o vai a rubare, e ti renderai conto che né l'una né l'altra può risultare gratificante. è proprio per questo che non mi sento di condannare nessuno. ma la domanda rimane sempre...può esistere un'alternativa ad una situazione così degradante? io credo di sì e credo anche che sia il nostro obbiettivo ricercarla, anche quando,come in questi giorni, sembra inesistente. un'alternativa deve nascere però, per forza di cose, dall'analisi delle contraddizioni che caratterizzano un certo sistema di idee, contraddizioni che il più delle volte se ne stanno come un grosso elefante sudicio nel centro del nostro salotto,senza che noi ce ne rendiamo conto,q uasi fossimo affetti da un'inspiegabile incapacità visiva. I Dardenne sono stati geniali nel riportarle alla luce tutte.
andreapau  12/02/2006 11:43:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ricapitoliamo:lungi da me l'idea di giudicare o classificare.ho visto il film in maniera asettica,come se fosse un documentario,una cronaca.stanti i problemi e la mancanza di soluzioni,non vedo nel modo di vivere dell'enfant,alcuna poesia o ribellione...anzi,vedo stratagemmi illegali per adeguarsi a standard di apparenza precostituiti.
Delfina  11/02/2006 17:03:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
bravo, bel giudizio, concordo in pieno!
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  24/01/2006 10:27:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Niente da dire sul manierismo o sul noioso, lì va a gusti e ci può pure stare, ma cosa intendi per 'finale tronco'? Cosa doveva succedere ancora secondo te?
andreapau  24/01/2006 11:08:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
la tematica del salto di qualità delinquenziale,viene appena abbozzata,quando bruno,suo malgrado,si trova a giocare con qualcosa di piu' grande di lui(vendita di jimmi).a mio avviso,nello schema del racconto,manca qualcosa di epico e definitivamente "redentivo".il finale è a mio avviso troppo aperto.
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  24/01/2006 11:34:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma 'il salto di qualità' è volutamente attenuato, bruno non si rende conto (almeno non completamente) della differenza, per lui smerciare la radio o il bambino non è eticamente molto diverso.
Per lo stesso motivo, ovvero il tono distaccato e istupidito, non mi aspettavo di trovare nulla di 'epico', che avrebbe stravolto in modo artificioso le intenzioni, un personaggio del genere non può avere di colpo una epifania che lo porti a rivedere completamente il suo comportamento.
Il finale in effetti è aperto, dovrei riguardarlo anche perché sulla redenzione avevo qualche dubbio.
andreapau  24/01/2006 11:56:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
il salto di qualità,avviene malgrado bruno.la superficialità,lo porta a mettersi in contrasto con dei gangster che spariscono (o almeno,il finale aperto lo potrebbe anche suggerire).inoltre lot,il colpo di epifania avviene ecome!perchè mai sarebbe andato a costituirsi un personaggio del genere?resta comunque,la sparizione della problematica legata al suo entrare nel mondo della delinquenza dei grandi e il finale non lo chiarisce affatto
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  24/01/2006 12:31:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non sono sicuro si sia costituito perché improvvisamente resosi conto di quanto fatto, ma forse + semplicemente per cercare di recuperare l'appoggio e la fiducia di lei; non arriva a percepire la 'delinquenza dei grandi', solo osserva sgomento la reazione di lei a quanto fatto e cerca di rimediare (ma si fosse trattato di restituire la radio era la stessa cosa).
Comunque è vero che su alcune cose la sceneggiatura evita di approfondire, forse qualche spiegazione o qualche indizio in + non avrebbe fatto male.
andreapau  24/01/2006 14:37:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
lot,c'è molto ragionamento e deduzione tua.nel film non c'è traccia di tutto cio'
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  24/01/2006 14:46:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
uhm... grazie per non aver detto 'seghe mentali'... magari lo recupero e me lo rivedo, sai mai cosa avevo fumato quella sera...
andreapau  24/01/2006 15:05:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
seghe mentali non appartiene al mio gergo..troppo gggiovane!
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  24/01/2006 15:14:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
gggrazie a dio allora...
C'è da dire anche che probabilmente tu hai il film fresco mentre io l'ho visto + di un mese fa e tendo a vaneggiare... nel caso se vuoi rifarti con qualche pensiero meno sconnesso del sottoscritto leggiti l'ultima recensione inserita (indagine su un cittadino), buona come lassativo o anche come sonnifero.
Ciao!
andreapau  24/01/2006 15:27:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
la leggero' sicuramente con un po' di calma.ricordo di aver viso "cittadino...."tanti anni fà,ero un bambino.riguardero' il film.bravo lot,complimenti per la scelta
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  24/01/2006 15:43:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
grazie, di solito commento in modo sintetico perché ho poco tempo, stavolta volevo spendere due righe in più visto che il film mi aveva colpito particolarmente.
Delfina  23/01/2006 19:48:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se ti dicono che sei noioso, non devi mica prendertela con i film che vedi... ...:)
andreapau  24/01/2006 10:13:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
mi sono presuntuosamente accostato a una minoranza che ama "certi film".questo dei dardenne è un "certo film",a mio avviso eccessivo nel suo essere di nicchia,decisamente scoraggiante e perfettamente rispondente al luogo comune che i film di cannes sono pallosi e i premi li danno talvolta con il cuore ma spesso con il c.ulo.sei quindi ufficialmente inclusa tra i noiosi.è chiaro il discorso?
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  12/02/2006 12:15:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si vede che non sei allenato. I Dardenne hanno un certo modo di fare cinema, ma temo che sia il migliore possibile. Non amano la professionalità degli attori, ma la spontaneitù dei soggettti. Il loro modo di girare è tremendamente profondo, perchè incita lo spettatore a guardarsi dentro. Se vogliamo dirla tutta, io li trovo il rovesciamento di Kieslowski e della sua trilogia "dei colori". Io trovo questo film bellissimo: anche se probabilmente è anche il piu' di maniera dei fratelli visto che è facile capire come si evolverà la figura di Bruno da lì in avanti... I premi di Cannes possono non piacere, ma sono sicuramente piu' intriganti e coraggiosi (v. premio a Pulp Fiction, o a un film di Lynch) degli altri festival