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L'ENFANT - UNA STORIA D'AMORE regia di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne

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Delfina     9 / 10  19/01/2006 11:41:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un inno alla libertà, alla giovinezza, all'irresponsabilità.
Periferie povere del Belgio, argini, fiumi, verde, capannoni industriali, ragazzi e bambini 14 ennni, ladri e ladruncoli, e i ladri "grandi", gli adulti con i loro business legali o illegali, come quello dell'adozione.
Ma anche, alla fine, un inno addolorato e doloroso alla necessità del riconoscimento della responsabilità, alla durezza inidicibile della vita "normale".

Una via di mezzo tra Pasolini, Vigo e il Truffaut dei 400 colpi.

Straordinaria la scena della fuga in motorino con il vento tra i capelli biondi del protagonista maschile, che è, lui, per davvero "l'enfant" del film. Una delle scene più belle vistenei film degli ultimi anni.
andreapau  24/01/2006 10:28:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
dato che trattasi di finzione facilmente riconducibile alla realtà,vorrei dirti che il disincanto poetico con cui hai visto la pellicola(inno alla libertà,fiumi e verde,ladruncoli....tutto molto romantico),è esso si,assolutamente pasoliniano.nel senso che sei tra i fortunati che vede la poesia nel degrado,dimenticando che il degrado è autenticamente vero e vissuto..ricordi cosa diceva pasolini dei imostranti figli di papà che ottavano per gli operai ed erano combattuti dai poliziotti figli di operai?sei pasoliniana nell'appartenere ai dimostranti.ci vuole molto,molto coraggio per dire che la corsa in motorino con il vento tra i capelli biondi è una delle scene piu' belle viste negli ultimi anni...come il vento tra le mani del film di pierre cosso!e non è un giudizio estetico il tuo,ma semplicemente ideologico.la durezza della vita "normale"...certo che paragonata a quella specie di paradiso della libertà che consiste nel dormire nei dormitori pubblici e rubare o scippare per vivere,è veramente una vita dura.....pensaci bene la prossima volta che hai la malsana idea di fare la spiritosa.non sei meglio di nessuno.ricordatelo
Delfina  24/01/2006 12:12:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bah, degrado, per me il degrado è quello della società italiana attuale, di quelli che guardano il grande fratello, la de filippi ecc. ecc.... I giovani del film sono infinitamente migliori di tanta gente comune che crede di essere civilizzata solo perchè paga le rate della macchina e guarda la tv.

P.S.: posso dapere dove volevo "fare la spiritosa"? Ho semplicemente commentato il film e dato il mio giudizio.

P.S.: che la vita normale sia dura, che sia duro fare gli operai, gli impiegati pendolari, fare i turni e gli straordinari, forse non te ne sei ancora reso conto... Se sei studente, beato te. dovresti parlare con qualche operaio, per farti un'idea di quella che è oggi la vita per chi non ha havuto la possibilità di un destino e di un lavoro migliore....
andreapau  24/01/2006 12:30:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma di che diamine parli?hai uno sguardo intellettuale e "pasoliniano" nel senso che ti ho appena spiegato.io non ho espresso giuizi di merito,ti ho ricordato soltanto che la poesia di cui parli,è assolutamente realtà.e non c'è poesia nel vendere un figlio o nel rubare.e comunque credo che essere mediocri e oscuri cittadini,pendolari e operai,sia comunque un destino migliore di chi per scelta o per necessità,ruba e vende un figlio per vivere.non c'è libertà nella totale indigenza,è una semplice e poco pia illusione di chi come te vive con un conto in banca che gli permette di guardare con distacco e "poesia",la vita altrui.ma di quale inno alla giovinezza,alla liberta e alla incoscienza parli?solo con il paradosso del grande fratello puoi avere una freccia nel tuo arco,ed è niente altro che una sciocca generalizzazione...siste un mondo di poco romantici operai che sono molto meglio di c.oglioni che fanno lo scippo in scooter con il vento che scompiglia i biondi capelli..quanto alla spiritosaggine,leggiti la risposta al mio commento
gerardo  26/01/2006 13:54:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Basta strumentalizzare Pasolini, soprattutto tirando fuori tutte le volte sempre e soltanto "Il PCI ai giovani" (che poi fosse letta tutta e in maniera opportuna!). Leggiti piuttosto Ragazzi di vita, o meglio ancora, "Le ceneri di gramsci", visto che si parla di poesia. O i saggi di cinema, sul "cinema di poesia"...

Forse vederci la "poesia" in senso romantico ne L'enfant non è proprio una lettura adeguata, ma di certo quella ideologica non è sbagliata: il cinema dei Dardenne è cinema politico al 100% da sempre.

andreapau  27/01/2006 09:17:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
la strumentalizzazione di pasolini è qualcosa che non mi posso permettere...IO...!!...e infatti non ho minimamente provato a farlo.delfina ci ha provato e mi sembrava logico controbattere,perchè non si puo' vedere solo quel che si vuole.e allora,proprio perchè trattasi di cinema politico al 100xcento,avrei gradito una lettura piu' opportuna,e magari faziosa,dove "la colpa è di questa cattiva società che partorisce un simile degrado"..e ci puo' stare,perchè no?tanti la pensano così...ma la poesia,per favore non la tirate in ballo,non mi ribaltate valori umani come la dignità per barattarla con una specie di libertà da morti di fame.
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  24/01/2006 12:39:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sinceramente di 'poesia', 'inni alla giovinezza e alla libertà', 'vento tra i capelli' penso questo film non abbia proprio niente, anzi ne è all'estremo opposto, se possibile.
Delfina  24/01/2006 13:32:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La poesia è, in un certo senso, nei protagonisti stessi:
belli, noncuranti e soprattutto amanti della vita, capaci di amarsi , sorridersi e divertirsi insieme, capaci di divertirsi con niente.

E poi nei paesaggi: il fatto che il rifugio sia lungo il fiume, ricorda uno dei più classici leitmotiv dei romanzi d'avventura e per ragazzi... scappare da casa e rifugiarsi dove capita, in primis in mezzo alla natura (in questo caso, lungo un canale o un fiume), o meglio, data l'ambientazione odierna, nella natura che sopravvive e passa dentro le periferie.
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  24/01/2006 13:51:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
invidio la tua visione lieve... sarò più prosaico ma tutte queste cose le ho viste terribilmente in secondo piano...
Delfina  25/01/2006 14:55:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ok, capisco! Ma allora cos'è che ti ha colpito del film?
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  27/01/2006 10:04:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
leggi il mio commento, tutto ma non la poesia, il film è volutamente arido, privo di solleticamenti empatici o cose del genere.
andreapau  24/01/2006 14:48:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
la parte finale del tuo commento è cio' che piu' mi indigna se possibile.è li che risiede il nulla,ovvero,equiparare una vita "normale" ad una sorta di dannazione liberticida se confrontata alla libertà del chiedere l'elemosina e vendere roba rubata o scippare una commessa per fuggire coi biondi capelli al vento.dici che sono noncuranti?io dico che sono due imbecilli e questo i dardenne intendevano.dici che sono amanti della vita?ma di quale vita?non certo quella del loro bambino.si divertono con niente?certo,come no...esattamente come i turpi giovani consumisti italiani che vivono di grande fratello e amici di maria de filippi,si divertono un mondo a sp.uttanare danaro(non loro) per avere uno status symbol come il cabriolet e spendere duecento euro per un giubbotto!tu lo chiami divertirsi con niente?ma che film hai visto?la natura...è natura secondo te un fiume puzzolente infestato di topi?posso dirti,senza tema di smentita,che date le tue riflessioni,si puo' argutamente e offensivamente,che tu non hi apito un c.azzo del film?ora ti spiego la spiritosaggine della quale parlo:la tua insulsa risposta al mio commento...ma guarda un po' che gente!
Delfina  25/01/2006 14:52:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Torno a ripetere (di nuovo!) quel che ho scritto: "la necessità del riconoscimento ... della responsabilità". Infatti, alla fine, l'enfant piange (lui, il ragazzo, è l'enfant!) perché ha capito che la sua vita di strada è finita. Piangono tutti e due, anzi, perchè sono diventati adulti, sono diventati genitori e sanno che sarà dura vivere rispettando le regole.

Comunque, che ci sia bisogno di fiumi, e non solo di paesaggi cementificati, non ci piove sopra. Esiste comunque tutto un filone letterario sul rapporto fuga-giovinezza-fiumi/natura.
E io credo che, essendo i Dardenne dei registi certamente
raffinati, lo sappiano benissimo.

(La mia battuta l'avevo fatta nel tuo commento, non qui.
E te l'eri proprio cercata, dando dei "noiosi" a tutti quelli prima di te che avevano dato 8 o 9 al film!!)


andreapau  25/01/2006 15:02:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
e se tu fossi almeno un pochino onesta,leggeresti cio' che ti si risponde,accorgendoti che non sei nemmeno capace di ribattere alle obiezioni.noiosa e pressapochista
Delfina  25/01/2006 21:42:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ok, bravo.
andreapau  27/01/2006 09:10:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma chi c.azzo credi di essere?
Delfina  27/01/2006 18:07:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
(Ti commenti da solo...)
andreapau  27/01/2006 19:57:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
no,generalmente ricevo risposte ai miei commenti
andreapau  25/01/2006 15:00:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
e tu ti sei proprio cercata che io ti abbia detto che non hai capito nulla del film.e piu' parli,piu' aumenta la sicurezza.tu hai quel tipo di inutile cultura che ti fa parlare per bocca del cervello piu'che per cio' che vedi.fattene una ragione.non hai capito un c.azzo
Delfina  24/01/2006 13:26:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Libero di non essere d'accordo: i pareri sono sempre personai.
Io, però l'ho visto così.

E comunque, per chi non se ne fosse accordo, ho anche scritto
"un inno addolorato e doloroso alla necessità del riconoscimento della responsabilità, alla durezza inidicibile della vita normale".

Non mi sembra corretto ignorare la parte finale del mio commento.

Pau. ripeto, dov'è che farei "la spiritosa"? Non capisco, sinceramente. Se vuoi discutere di film ok, ma fare commenti poco chiari su quello che farei o non farei, mi sembra che esuli dal tema (il film).