jack_torrence 7 / 10 26/01/2011 03:19:51 » Rispondi Straniante sconcerto esistenziale quello di un uomo al quale la vita appare un viaggio senza radici in nessundove. E che scopre la mancanza di un attaccamento. La chimera della paternità: vorrebbe avere un figlio, un affetto frutto di altro affetto. Ciò che rende prezioso il film è che dipinge quadri, irresistibili o malinconici, di quattro diverse solitudini femminili. Donne che una stabilità l'hanno cercata e a volte trovata, ma non sono felici. La famiglia e la stabilità non rappresenta l'antitesi "positiva" alla crisi del suo protagonista. La stabilità stessa può essere un ripiegarsi e rinchiudersi in un recinto in cui forse ci sforziamo di coltivare affetti, ma in cui la felicità è raramente di casa. E questo Don Giovanni sul viale del tramonto constata in ciascuna di queste donne non solo la felicità che lui ha mancato, ma anche l'infelicità cui si è forse sottratto. Eppure, pur nel suo pessimismo, questo film riesce a trasmettere una "pietas" non banale: anche nella malinconia in cui la felicità è assente, non si diventa per forza meschini. Le solitudini si cercano; raramente si incontrano.