Ciumi 10 / 10 07/03/2010 12:11:18 » Rispondi C'è già nell'inizio un'invenzione che bene introduce al cinema di Cassavetes: un proiettore s'accende, come a doverci transitare dal momento reale alla finzione scenica: e invece non troviamo differenza tra il prima e il dopo, tra l'al di qua e l'al di là dello schermo.
Questo film è un capolavoro! E per certi aspetti mi ha ricordato il realismo immediato che contemporaneamente andava sperimentando in quegli stessi anni Warhol. Troviamo gli stessi dialoghi tesi, le stesse nevrosi, gli stessi cambi repentini d'umore: risa isteriche s'alternano a crisi di pianto e a scatti d’ira, canti e balli a silenzi carichi di tensione: è c'è l'identica eccentricità, l'identica debolezza, l'identico esibizionismo, e quella vanità (in entrambe le accezioni del termine) di cui s'è attorniato l'uomo moderno. E poco cambia se i protagonisti non sono le star della Factory ma uomini d'affari: i comportamenti "improvvisati" risultano gli stessi. Ma se Warhol fissava assiduamente i suoi interpreti in attesa di una loro reazione, Cassavetes segue ogni loro gesto, talvolta intralcia il passare dei corpi o i corpi intralciano la telecamera; sicuramente scruta i volti, come nel titolo ci dichiara, dai quali scopre ogni turbamento ed ogni minima espressione - fessure di sentimenti perlopiù meschini.
Gli episodi a cui assistiamo sono momenti di svago e di sfogo, serate tra conoscenti, incontri sociali, periodi d'attesa: in cui i personaggi non lavorano, non compiono azioni significative: ballano, chiacchierano, bevono, fumano, recitano scioglilingua, urlano, si prendono a pugni: in loro la parola e il gesto hanno perso il proprio scopo.
Cassavetes comincia, e già compie totalmente, quel discorso sulla grande crisi della coppia e della famiglia che continuerà con "Mariti" e "Una moglie". Qui li vediamo entrambi, marito e moglie, ma nettamente distanziati, quasi spezzati, ognuno isolato dentro al proprio episodio. Nel finale la cinepresa riprende fissamente la scala di casa: in cima lei, in fondo lui, fumano e tossiscono: uno sale, l'altro scende; l'immobile scala rimane infine vuota coi suoi gradini.
BlackNight90 07/09/2010 03:19:35 » Rispondi uè Ciumi, tu che sicuramente lo conosci meglio dimmi please cosa ne pensi di questa canzone dei Fugazi, "Cassavetes"
http://www.youtube.com/watch?v=pavc6BMChPw
Ciumi 07/09/2010 18:23:39 » Rispondi Io magari Cassavetes lo conosco un po’, ma il problema è che i Fugazi li conosco molto poco. Senza contare che l’inglese non lo conosco affatto, dunque il testo boh, la musica è carina. Anzi facciamo così, consigliami un loro album e io in cambio ti consiglio ‘Una moglie’, il mio film preferito di Cassavetes.
BlackNight90 08/09/2010 02:10:30 » Rispondi eccheccaz, io volevo sapere proprio che ne pensavi del testo! i Fugazi e Cassavetes per quello che so hanno entrambi scelto di stare ai margini, a coltivare il loro talento nell'assoluta indipendenza dalla industria: ad es. se Cassavetes girava con sua moglie e amici, i Fugazi organizzavano i loro concerti completamente da soli e non hanno mai fatto merchandasing, anche per questo pochi li conoscono sono stati fondamentali per il punk-rock, a pelle credo che non ti entusiasmeranno molto ma comunque ti consiglio la raccolta "13 Songs" (tra cui c'è la mia preferita, Waiting Room). Una moglie lo vedrò più avanti, anche quello mi sembra un film "autunnale" :)