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THE IRISHMAN regia di Martin Scorsese

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JOKER1926     5½ / 10  12/12/2019 20:15:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"The Irishman" è stato un film tanto atteso, oltre alla prestigiosa firma alla regia (Martin Scorsese), nel cast figurano nomi altisonanti, Al Pacino, Pesci e de Niro, sono infatti i nomi principali di un corpus attoriale stellare.
Il plot dell'ultima fatica di Scorsese si basa su storie del mondo gangster, tema sempre caro al regista, gli attori ritornano nei loro vecchi panni. Il gioco può iniziare.

L'uomo della storia è de Niro, una vita trascorsa ordinariamente e poi l'exploit (casuale) che lo immette nei circuiti infami della criminalità. Notiamo un plot compatto ma colmo di cliché, questo potenzialmente è il primo vero (grande) difetto e punto di non ritorno della produzione, ne parleremo fra poco.

"The Irishman" ha nel suo sistema tutti i pregi del buon Cinema americano legato ai dettami del genere gangster. Scorsese esegue, tecnicamente, un lavoro dignitosissimo, bravo ed ordinato alla regia, crea un buon montaggio e regala una fotografia di fattura. Le intenzioni di Scorsese inoltre sono di grande consistenza, la regia sceglie attori tagliati per questo tipo di film. Il trio svolge anche una specifica funzione "nostalgica", i miti de Niro, Al Pacino e Pesci sono invecchiati, ormai (inevitabilmente) troppo lontani dalle loro abituali performance, esiste un tempo per tutto.
Conclamata una accurata costruzione tecnica del film, "The Irishman", sembra perdere abbastanza su altri punti, la partita inizia ad essere decisamente in salita. Non convince (e come potrebbe?) la durata bestiale del film e soprattutto (come accennato sopra) il film non risulta esser quasi mai originale. Fatichiamo a vedere la mano di Scorsese, il film è macchinoso e scarsamente entusiasmante.
Il primo blocco (ci riferiamo ai primi 70/80 minuti) sono globalmente gradevoli, la seconda parte (quindi quasi i due terzi del film) sono una lenta agonia di un film che inserisce troppi personaggi in scena cercando, in maniera inopportuna, di strafare. Lo stesso Al Pacino ha un ruolo interessante ma sembra ,quasi sempre , essere fuori dai giochi.

"The Irishman" tratta male i suoi personaggi, non scannerizza il versante psicologico, li lascia marcire (e poi morire). La figura di de Niro (figura principale del gioco) non lascia nulla di particolare, personaggio strozzato dalla stessa sceneggiatura. L'uomo irlandese non ha nulla da trasmettere, manca quella essenziale dose di originalità del personaggio, occasione sprecata.
Il film dopo due ore, in maniera quasi oggettiva, inizia la sua terminale discesa, è un lungo addio. Il finale è impostato molto male, toglie emozioni, non mette nulla.

Scorsese è un nome importante, ma qualche tempo fa, inoltrammo un ragionamento/discorso anche su Tarantino. La grande firma alla lunga regala (statisticamente) sempre un buon numero di produzioni, ma capita, non poche volte, che anche grandi cineasti presentano al pubblico piccoli grandi scempi. Scorsese questa volta fallisce.