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GRAZIE PER LA CIOCCOLATA regia di Claude Chabrol

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8 / 10  08/01/2007 22:59:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Purissimo voyeurismo. La mdp immortala i verdi occhi di Isabelle Huppert e il suo glamour, i sensuali decollete'.
Il voyeurismo di Chabrol è anche virtuale (imprevisto inganno dubbio sospetto), psicomentale direi.
E' un cinema che non si prefigge certo di configurare tempo e mode, ma ne fa risorgere altre: il cinema " a porte chiuse" (Tennesse Williams forse?), la stessa Nouvelle Vague di cui Chabrol fu precursore e soggetto a sè stante, la commedia noir: oggi è metafora per un'intrigo che rompe con i vecchi classici del genere sfociando nella contraddizione di fondo: la suspense di un tempo diventa elemento di pura attrazione nel noir di oggi, e il tutto, diciamo, cela una sottile crudeltà.
E' come se Chabrol volesse deludere il pubblico tradizionalista nutrendolo al tempo stesso con ingredienti anticonvenzionali rispetto ai clichè del genere.
Elemento sovversivo, il personaggio della Huppert - il canonico Doppio esplorato nei suoi aspetti piu' interiori ("sono brava a fare del male. Io do' il bene e dopo sento il bisogno di cambiare tutto, di fare del male a chi mi dà fiducia"). Splendidamente ambigua, la Huppert anima un personaggio memorabile in uno dei piu' bei noir del cinema contemporaneo, anche se il desiderio di sottolineare ogni particolare (Hitchcock pure l'ha fatto) rischia di diventare un po' verboso e freddo.
E' un meccanismo perfetto ma con un'incongruità elettiva che talvolta si maschera di un'ironia assolutoria ma mai ingombrante.
Se volessi trovarci delle colpe, esibirei quel codice di osservazione talmente morboso da non poter certo sfuggire la possibilità di un'antecedente precoce, di un sospetto calcolato. Ma forse siamo noi spettatori ad avere questo vantaggio in piu'.
E lei, vittima e rea di esperienze del presente come del passato (la mancanza di identificazione familiare come sogno anche mortale di distruggere l'armonia possibile e/o mancante) diventa summa ideale e aberrante del comportamento di tutti gli altri.
Ora lasciva, ora cortese fino a sembrare (già) ripugnante, costringe tutti a entrare nel suo gioco, in un melange di inganno e affetto davvero TOTALE.

Come ricattare la propria coscienza per raggiungere qualche forma di potere?
Film ovviamente memorabile, ideale per un criminologo