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FIGLIO MIO, INFINITAMENTE CARO... regia di Valentino Orsini

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DankoCardi     7½ / 10  31/10/2019 00:28:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Strano che un film come questo con un cast di tutto rispetto ed un comparto tecnico da grandi occasioni risulti misconosciuto ai più. Nella prima metà degli anni '80 il problema della droga riempiva le pagine dei giornali ed era continua fonte di dibattito; questa pellicola di Orsini ci fa vivere il dramma dall'interno della famiglia e dei rapporti umani. Un uomo che si disgrega, un padre che discende all'inferno per salvare il figlio, un Ben Gazzara che si immedesima in maniera così viva e viscerale da adombrare quasi tutto il resto e ben duetta con un Sergio Rubini alle prime armi fino al punto di uno scambio dove il padre diventa figlio ed il figlio diventa padre. I dialoghi sono scritti da Cerami e Scalpelli e si vede eccome: catturano come cattura la storia che riesce a mostrare le vite che vengono distrutte dalla droga ma senza mai esagerare, cadere nell'eccessivo o lasciarsi prendere da facili paternalismi. Il messaggio della pellicola è chiaro: anche se è difficile si combatte e non ci si piange addosso. Suggestiva l'ambientazione pisana. Un piccolo gioiello da riscoprire