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KIDS (1995) regia di Larry Clark

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Looklike     4 / 10  17/08/2012 23:50:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Harmony Korine, alfiere del panorama underground anni '90, nel 1995 ha 21 anni e già tanta voglia di scoinvolgere e provocare. Da questo irreprensibile desiderio nasce la scandalosa sceneggiatura di "Kids", trasposta poi in celluloide grazie al connubio con Larry Clark di 31 anni più vecchio del giovane Korine, regista alle prime armi con un passato da fotografo tossicomane portato per le provocazioni gratuite. Quindi chi altri, se non Clark, poteva ricoprire un ruolo tanto gravoso? Ebbene, il film vede la presenza di un cast costituito prevalentemente da minorenni ripresi mentre svolgono le gesta più impensabili: spaccio di droga, uso di spinelli, sesso non protetto, violente risse, turpiloqui eccetera eccetera. Essenzialmente credo non sia possibile rilevarne una vera e propria trama. Vediamo la giornata tipo di 2 baldi giovanotti, fatta di canne, spacciatori, sesso con dodicenni. Parallelamente, ma in modo più marginale, ci vengono mostrate le vicende di Jennie, interpretata dalla bella e brava Chloe Sevigny, coinvolta nella esarperata ricerca di uno dei 2 giovani reo d'averle trasmesso il virus HIV. Ricerca che avrà epilogo con una triste rassegnazione. La banalità che s'intreccia con la provocazione. Non è difficile. Bastano i soliti ingredienti: sesso, droga e minorenni ed il gioco è fatto, ecco pronta una càgata clamorosa da degustare in uno stato di gioviale insofferenza. Qualche scenetta spinta qua e là e sei pronto a ottenere lo status di "Film oltraggioso". Tediocre è il termine giusto. Tedioso potremmo definire il complesso, ovvero un inutile film mirato alla provocazione gratuita senza meriti artistici od etici d'alcun genere. Mediocre è la sceneggiatura, a scopo vistosamente didattico, priva di guizzi interessanti e mi dispiace dirlo perchè di Korine ho apprezzato moltissimo "Gummo" del 97, ma qui non ci siamo proprio. Bocciato, ma che vuoi farci? È giovane, gli servono altri anni per maturare. E a lui gliene sono serviti 2. Che noia poi, non è facile eludere qualche sbadiglio, 90 minuti di bimbetti strafatti che farfugliano frasi senza senso, dialoghi ignobili e patetici, scene di sesso insipide e felici bevute fra teenagers con lo spessore intellettuale di una carota. A tenerci svegli è la notevole colonna sonora, con diversi brani lo-fi firmati Daniel Johnston, Folk Implosion e Hip Hop d'alta caratura. Soundtrack da scaricare. Malgrado sia messa a casaccio, "Good Morning, Captain" merita sempre un ascolto.