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DIARIO DI UN LADRO regia di Robert Bresson

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8½ / 10  30/11/2009 13:48:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Voglio dedicare i miei prossimi mesi a conoscere interamente l'opera di Bresson.
Uno stile essenziale e scarno, pochi dialoghi ma determinanti - l'io narrante anche qui è predominante - e un fortissimo senso laico davanti al "contagio" dell'immaginario religioso. Quale reato? Quale peccato? Le buone intenzioni svaniscono davanti all'evanescenza della colpa, come nel caso del protagonista.
E il borsaiolo Michel non fa niente per difendersi, perchè non sente ragioni per essere accusato. Sembra anzi cercare la strada più breve per espiare una colpa al posto della propria "libera" coscienza.
Un diario segreto, da scrittore in erba, serve a descrivere i suoi furti.
Il finale si affida tutto allo sguardo tra Michel e Jeanne, alle rivelazioni celate nei gesti (spoiler)

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Ciumi  30/11/2009 19:03:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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amterme63  30/11/2009 19:39:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Luca, ti aspettano ore di grande gioia artistica (ma di grande tristezza morale).
The Gaunt  30/11/2009 13:57:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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