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C'ERA UNA VOLTA A... HOLLYWOOD regia di Quentin Tarantino

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Boromir     10 / 10  29/07/2023 14:38:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Mai piangere davanti ai messicani."

Sicuramente un Quentin Tarantino più riflessivo del solito, quello di Once Upon A Time... in Hollywood. Dopo una carriera costellata di personaggi borderline e canaglie che ammazzano altra gente per vendetta, piacere personale o per errore, il regista di Tennessee dedica una fiaba ai miti hollywoodiani di una volta, eliminando i lustrini alla sua solita ipertrofica cinefilia per bearsi con dolcezza nel riflesso della nostalgia, delle memorie cristallizzate attraverso l'immagine cinematografica. Della paura di non essere al passo con i tempi, con il proprio pubblico e la propria arte (vedi lo sfogo di Rick Dalton nel camper, una vera perla).
Supportato da una sceneggiatura che gioca senza soluzione di continuità con gli inserti, il palleggio continuo tra passato e presente, il revisionismo storico atto a esorcizzare gli orrori dell'umanità (in questo caso la fine del sogno sessantottino decretata dalla Manson Family), Tarantino sfrutta l'occasione del nono lungometraggio per sperimentare con la grammatica filmica come mai avvenuto finora: la macchina da presa viene piazzata nei luoghi più impensabili, gli stacchi di montaggio sono sempre anticonvenzionali (all'apparenza addirittura sbagliati). Il risultato è un sussegguirsi di scene lungo tre ore che lasciano a bocca aperta proprio per come sono inquadrate e montate...
Tutto il resto è il Tarantino che conosciamo, depurato e potenziato all'ennesima potenza: battute capace di caratterizzare un personaggio in pochi secondi, una coppia di protagonisti monumentale (a un Brad Pitt bello come il sole vengono consegnati il ruolo della vita e i momenti più esilaranti, thrilling e acidi di tutto il film), lo sfogo della violenza quale elemento di catarsi, la colonna sonora ricca e da ascoltare in loop. Impossibile non essere tenuti in pugno da un'opera dalla durata fluviale e sognante, certamente malinconica ma comunque spassosissima, che si vorrebbe non finisse mai.