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C'ERA UNA VOLTA A... HOLLYWOOD regia di Quentin Tarantino

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Invia una mail all'autore del commento emans     7 / 10  29/09/2019 23:48:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sembra che Tarantino sia diventato "grande"...dico sembra poi spiego perche'.
Dopo aver girato due film western decide di parlare sempre di western ma in un contesto diverso, sfrutta quel genere che tanto ama per parlare del cinema stesso e di come le sue stelle vivino i momenti di fama o di insuccesso.
I tre protagonisti sono scritti in modo superbo e probabilmente potevano essere girati 3 film diversi visto il tanto materiale in mano.
Il lunatico attore in fase calante, lo stuntman che prende sostituisce il protagonista sia sul set che nella vita reale e l'attricetta che va' a vedersi un suo piccolo film in una sala di periferia dove nessuno la riconosce.
A mio avviso il personaggio che perde la sfida è proprio quest'ultimo, Sharon Tate, che al film serve solo per fare metafore e non certo per raccontare gli eventi che conosciamo tutti. A parte il momento che passa in sala la vediamo andare alle feste, sbrigare faccende di casa e soprattutto in auto e in auto e in auto...un po' stanca.
Il film che sembra mostrare la maturita' di Tarantino sembra sciogliersi nell'ultima parte dove non si sa per quale motivo il Tarantino DEVE fare il Tarantino e quindi perche' non mostrare al pubblico tutto quello che si aspettava di vedere in sala fin dall'inizio? Ho trovato il finale fuori luogo e oltretutto ricalca un po' "Bastardi senza gloria", quello si un vero capolavoro.
Insomma un film che viene apprezzato soprattutto da chi ama il cinema e conosce un minimo di storia, ma penso che possa essere denigrato da chi si aspettava il Tarantino Pulp dai dialoghi botta-risposta pieni di parolacce e splatter.
Ma Bruce Dern ragazzi...fantastico...