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C'ERA UNA VOLTA A... HOLLYWOOD regia di Quentin Tarantino

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biagio82     8½ / 10  26/09/2019 13:20:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
un film fatto da chi ama il cinema e quello che ci sta dietro, per chi ama il cinema e quello che ci sta dietro.
tarantino porta su schermo quella che è la sua opera più matura a livello metatestuale dove nulla è messo a caso, per descrivere alla perfezione hollywood ed i suoi cambiamenti, le sua manie i sogni, le speranze e il completamento di quei cicli che porta alla fine di questi.
partiamo dall'anno in cui è ambientato il film, il 1969, anno che decretò la fine della hollywood classica fatta di film realizzati in maniera teatrale, per lasciare il posto ai registi della nuova hollywood, con un altro tipo di recitazione e scenari, ambientazione perfetta per la contrapposizione tra il personaggio di Rick Dalton interpretato da un magistrale Di Caprio, stella in declino dei vecchi western e quello di Sharon Tate, straordinaria Robbie, stella nascente, che abitano ad un solo civico di distanza, un personaggio costretto a dare il meglio di se in tutto e per tutto per farsi accettare ed uno in vece che può godersi il frutto del suo lavoro stando comodamente seduto in cinema a vedere come lo percepisce la gente.
metatestuale è anche il personaggio di Cliff, interpretato da pitt controfigura che tanto deve all'attore a cui somiglia ed da cui tanto ha, un rapporto quasi simbiotico, parallelo ma anche opposto, mentre ad uno va la gloria, l'altro deve rimane dietro, mentre uno lavora sul set dell'ultimo western, l'altro visita il vecchio set occupato dalla "family" di Charles Manson.
c'è poi l'esplosivo finale, che tanti hanno visto un tradimento irrispettoso della storia, ma che è (come già avvenuto in bastardi senza gloria) cinema allo stato puro! dove il potere di hollywood esplode nella sua forma primaria, la finzione!



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ma non è questo il bello delle storie? raccontate una volta a voce e poi per immagini? poter cambiare i fatti per regalare un lieto fine a chi nella realtà non la ha avuta? conscio di questo tarantino rende la vicenda diversissima, permettendo un lieto fine da favola, conscio di non aver fatto un film storico, ma un film di fantasia (il titolo c'era una volta non è casuale...)
a coronare il tutto la miriade di citazioni sia di altri film (vedi la stupenda scena di "la grande fuga ") sia della vita della tate (che in libreria compre la biografia di thess il cui film verrà realizzato da Polański dedicandolo alla moglie scomparsa)
che a tarantino stesso (kurt russel che fa uno stuntman, vi dice niente?)
in somma un film strepitoso e completo, che capisco possa non piacere a chi da Tarantino voglia solo parolacce e violenza, ma che deve essere visto da tutti quelli che apprezzano il cinema con la "C" maiuscola