76eric 8½ / 10 02/04/2021 12:37:46 » Rispondi Ammetto che quando votai il Nascondiglio, mi feci prendere più dall' enfasi di un nuovo film horror di Avati in mezzo al piattume del Cinema italiano che non dalla bellezza del film in sè, che rimane di un livello ottimo, sia chiaro, ma non tra i miei preferiti del Maestro. Sicuramente parliamo di uno dei registi più prolifici e più influenti del cinema italiano, vista l' enorme e variegata lista di pellicole dirette. Il Signor Diavolo sembra diretto negli anni '70, e riprende quelle tematiche ed ha quella linea narrativa già sperimentata dal regista con il Capolavoro " La casa dalle finestre che ridono" e con uno dei suoi film più sottovalutati di sempre ma di livello eccelso come "L' arcano incantatore". Questo suo modo di farci vedere lo scorcio rurale del paesaggio veneto ammalia, così come fece nel lontano 1976 e nel 1996 coi paesaggi rurali emiliani. Inoltre qui ricostruisce uno scorcio italiano molto ben fatto del Dopoguerra ( nel magnifico "L' arcano incantatore" invece analizza la vicenda nel contesto della metà del 1700 ). Il ruolo centrale della Chiesa, la popolazione non molto acculturata del luogo, le dicerie, le malelingue e le superstizioni, il tema del Male. Tutti gli ingredienti che hanno saputo contraddistinguere il suo modo di fare cinema di genere, al quale viene incastonata la tematica politica che a mio avviso poco aggiunge ai fini delle vicissitudini.
Emilio nonostante il suo aspetto sinistro, quasi terrificante, non è quel mostro che molti credono ed anzi la Chiesa per l' ennesima volta cela il maligno nelle persone maggiormente insospettabili.
I finali dei film di Avati sono sempre tragici e cattivi ed anche in questo caso non si lesina... Potrebbero esserci delle piccole incongruenze a livello narrativo che potrebbero essere legate al sovrannaturale, ma che non scalfiggono a mio avviso la solidità della trama.
Credo che dopo l' inarrivabile "La casa dalle finestre che ridono" e "L' arcano incantatore", sia il film horror di Avati che ho maggiormente apprezzato, sebbene anche Zeder è davvero tanta roba... Insomma quando Avati vuole fare paura, sà come fare paura!