Bong John-ho prosegue nella sua visione geometrica delle divisioni sociali. Se in Snowpiercer il genere umano era obbligato su un convoglio, in Parasite risulta forzato il come si arrivi al teatrino che genera tutte le situazioni paradossali a cui si assiste.
Rinomata agenzia di servizi THE CARE è talmente riservata da non avere neanche un sito web consultabile. Ma noi manco ci facciamo caso e la contattiamo senza paura.
Notte da tregenda tra traversie in villa e alluvione scrosciante. Il giorno dopo telefoni carichi e water proof (c'era gente con l'acqua alla gola) pronti a rispondere all'invito al compleanno indiano.
Assunzioni a caso, senza un documento o similia. Saranno tutti in nero.
Redazione giornaliera di testi da 1000 parole in morse. Ci può anche stare, tempo libero ce n'era. Più che altro non si capisce come il figlio sia riuscito a comunicare in morse col padre nel bunker per dirgli di temporeggiare, che avrebbe fatto i soldi grossi e comprato il villone.
Gente che licenzia l'autista perché lascerebbe le mutandine della girl in macchina (strano, visto come poi le snasano e conservano) per poi sostituirlo con uno che puzza di cagnuzzo e non cacciarlo a calci in c.ulo.
I ricchi sono strani ma i poveri puzzano, sono sciacalli e pure assassini. Bene invece gli architetti. E gli scenografi.
ilgiusto 18/02/2020 14:30:45 » Rispondi Sono d'accordo. Quando faranno il reboot di Fantozzi, Parasite sarà la nuova Potemkin...
Scuderia2 18/02/2020 20:36:47 » Rispondi Spiace un po’ non aver saputo esaltarsi. Ma io l’ho trovato abbastanza strampalato. Qua c’è una famiglia che si mette in casa 4 sconosciuti quando io faccio fatica a rispondere al citofono se vedo una faccia che non ho mai visto...
ilgiusto 19/02/2020 17:02:11 » Rispondi Con più ci penso e con peggio è...., questo trionfo di parasite lo paragono alle 2 coppe intercontinentali vinte da Taibi. Insomma, quando è il tuo momento è il tuo momento.
76mm 21/02/2020 11:38:57 » Rispondi Capisco il tuo punto di vista e mi sono posto le tue stesse domande ma sono arrivato alla conclusione che molto probabilmente la soluzione va cercata nelle profonde differenze a livello culturale fra Oriente ed Occidente. Ho già notato altre volte come nei film coreani, o meglio orientali in genere, spesso i comportamenti e le reazioni delle persone in certe situazioni non siano molto in linea con quelli che noi occidentali siamo portati a ritenere consoni. Anch’io sono uno che fa spesso e volentieri le pulci sulla verosimiglianza e la credibilità delle situazioni, ma quando si tratta di prodotti che provengono da un cultura completamente diversa dalla nostra, e sulla quale io personalmente non so nulla, tendo a chiudere un occhio. Fosse stato un film italiano, o francese, o tedesco, ma anche americano volendo, avrei fatto molta fatica anch’io a passar sopra a delle assurdità del genere…ma venendo dalla Corea…boh, che ne so io di come funzionano le cose in quei posti lì? Per cui non mi sono fatto rovinare il film, che, al netto di queste trovate per noi poco comprensibili, ho trovato molto gradevole.
Scuderia2 22/02/2020 09:03:35 » Rispondi Approccio sbagliato, a mio avviso. Si parla di emancipazione di film provenienti da cinema emergenti (coreano in questo caso) poi però li si tratta in maniera diversa. Se guardo un film, non mi preoccupo se è americano, francese o algerino. E non modifico la mia sospensione dell’incredulità a seconda che sia girato a Los Angeles o a Bombay. E, per inciso, i cellulari si scaricano e si rompono anche a chi ha una cultura diversa.
76mm 24/02/2020 09:58:27 » Rispondi Non mi sono spiegato bene. Non è che io modifichi il mio approccio a un film o la mia valutazione a seconda del luogo da cui proviene. Però abbassare un po’ l’asticella della sospensione d’incredulità quando si ha a che fare con opere che provengono da culture così diverse dalla nostra non mi sembra possa essere considerato trattare un film “diversamente”. Sono un discreto fruitore di film orientali e mi è capitato spesso di rimanere perplesso davanti a certi comportamenti diciamo un po’ “originali” da parte dei personaggi…a meno di non voler credere che questo derivi da un abuso di sostanze psicotrope pesanti da parte di registi e sceneggiatori dagli occhi a mandorla, l’unica alternativa possibile è quella di valutare la possibilità che certi comportamenti che a noi possono apparire strani o ingiustificati siano invece socialmente accettabili per altre culture. La mia constatazione voleva riferirsi in particolare al discorso delle assunzioni facili e alla fiducia accordata in modo un po’ leggero a degli sconosciuti, quando qui da noi prima di invitare una persona a casa per un tè siamo soliti chiedere prima la dichiarazione dei redditi e le analisi del sangue. Dicevo solo che quelli che per noi possono sembrare comportamenti anomali, in altre culture potrebbero non esserlo…tutto qui…inutile, a mio avviso, farsi rovinare un film per così poco. Dopodiché ognuno si regoli come preferisce e tenga l’asticella della sospensione d’incredulità all’altezza che crede più consona. Però cosa ci sia di così strano nel fatto che un cellulare mantenga la carica per più di 24 ore non lo capisco.
Scuderia2 24/02/2020 13:27:01 » Rispondi Più che altro sono i cellulari subacquei che mi danno da pensare
76mm 25/02/2020 09:11:16 » Rispondi Non capisco a cosa tu ti riferisca. Scene di telefonate sott’acqua non ricordo di averne viste. E’ passato ormai qualche mese dalla visione, non escludo di aver rimosso qualche particolare. Strano però non ricordarmi di una cosa così. Il discorso fatto precedentemente resta comunque valido.
Scuderia2 25/02/2020 10:14:31 » Rispondi La notte del diluvio la famiglia Kim ha il seminterrato allagato e stanno con l’acqua a livello gola. I cellulari presumo li abbiano in tasca.
76mm 25/02/2020 13:18:28 » Rispondi Effettivamente non mi sembrava una famiglia di geni. Però se con l'acqua alla gola hanno tenuto i cellulari in tasca...beh...