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ZEROZEROZERO - STAGIONE 1 regia di Stefano Sollima, Janus Metz, Pablo Trapero

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LaCalamita     9½ / 10  10/12/2022 06:34:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nonostante sia un grande appassionato della serie Gomorra, che considero sostanzialmente il meglio del genere, devo concludere che Sollima e soci sono riusciti a creare qualcosa di ancora più spettacolare.

La struttura e l'arco narrativo di Zerozerozero mettono in imbarazzo le altre serie. Non c'è molto da dire, oppure se ne potrebbe parlare a lungo.

Hanno dosato ogni aspetto in maniera magistrale: la serie risulta realistica dove deve esserlo, e palesemente cinematografica in altri momenti.
Una grande serie deve essere così! Qualcuno ha mai pensato che le migliori serie di sempre (I Soprano, o quella che volete voi) siano realistiche per ciò che riguarda strettamente la trama, i tempi di svolgimento delle cose, etc? No! E non deve esserlo! Perché il cinema è uno show. E lo show deve intrattenere ed emozionare. Certamente deve avere una coerenza interna (pena lo scadere dell'intero prodotto), una logica delle scelte dei personaggi. Ma quello che si chiede nelle recensioni sotto non lo si può avere in un film, nessuno. E mai lo si avrà.

In questo, Zerozerozero ha un numero di difetti pari al suo titolo.

Menzione doverosa per la capacità di questi autori di creare personaggi; differentemente da Gomorra, qui "caricati" e "caricaturati" meno, ed è proprio per questo che li ho apprezzati tanto.

Menzione ulteriore la merita l'intero comparto estetico: montaggio, regia e fotografia insieme realizzano uno stile, lo stile Zerozerozero. In 8 episodi hanno creato uno stile, incredibile ma vero. Questo è professionismo allo stato puro. L'uso dello slow-motion in ogni episodio, a segnalare sia il culmine di un evento che l'inizio di un flashback del personaggio che lo innesca, è bellissimo.

L'unico vero appunto che mi sento di muovere è che, per indole personale, avrei fatto in modo che lo spettatore vedesse più apertamente che il male che vediamo diffondersi sulla carta geografica oscura (sigla iniziale clamorosa) è diffuso proprio dai personaggi per cui finiamo per empatizzare. Ed è la serie che provoca palesemente questa empatia.
Questo non l'ho apprezzato moltissimo: nelle interviste, gli autori dichiarano che Zerozerozero non vuole dare giudizi, ma essere una finestra dalla quale noi possiamo guardare questo cancro. Dobbiamo dunque metterci noi del nostro (e non si fa certo fatica a condannare questi mostri).
Eppure questa finestra non appare poi così imparziale quando si tratta di mostrare i drammi vissuti dai protagonisti (in realtà dei veri e propri diavoli portatori di morte e sofferenza, Chris incluso, Amina inclusa).

Per questo motivo mezzo punto in meno. Per il resto personalmente non chiedo di più a un prodotto difficilmente superabile. Complimenti agli autori.