tnx_hitman 9½ / 10 06/10/2019 20:58:01 » Rispondi Non si può scappare dal percorso prestabilito; Todd Phillips decide di rimuovere ogni elemento salvifico, ogni figura di spicco positiva. Non rimane nient'altro che il caos, una fiamma che divampa e si fa largo in una Gotham affollata e allo stesso tempo desolata, lasciata al suo destino.
Il motore della trama è l'assenza di figure istituzionali che tengono sotto controllo la città: nel film vi capiterà di sentir nominare di continuo dei super ratti in giro per le strade, emersi dal nulla. In verità siamo noi i ratti. Strisciamo ormai stanchi, l'andamento passivo-aggressivo che definisce un'intera generazione qui viene messa in primissimo piano. E Arthur vorrebbe soltanto donarci il sorriso, ma con quanta efficacia, se tanto la società ti usa e ti conduce alla pazzia? La sceneggiatura è davvero accurata, si rifiuta categoricamente di proporre soluzioni di comodo e ci sbatte in faccia un apocalisse di rivolte e controversie, con un mondo ormai perduto e in procinto di autodistruggersi. JOKER è anarchia pura: da parte di un regista stanco di arrangiarsi con commedie tanto da cimentarsi in una tragedia travestita da commedia.
Lawrence Sher alla fotografia tenta di inserire nel girato sprazzi di colori accesi, un tentativo disperato che viene strozzato dalla risata struggente di Arthur. Una risata forzata, una rabbia repressa mai manifestata nella sua totalità, un disturbo psico-fisico devastante che divora l'ambientazione già di suo opprimente. Non c'è nessun appiglio, ogni reparto che possiamo provare a nominare non offre appigli per poterci risollevare.
Di punto di vista ce n'è uno soltanto, ed è il peggiore che ci potesse capitare: uno squilibrato non per scelta, un potenziale delinquente che è pronto a compiere stragi per farsi notare, per imprimere un immagine indelebile nel cuore e nella mente degli abitanti di Gotham e degli spettatori. L'imprevedibilità fatta persona. Il principe del crimine, la trasformazione è compiuta. Il Joker.
Immenso.
LaCalamita 08/10/2019 12:57:57 » Rispondi " In verità siamo noi i ratti. Strisciamo ormai stanchi, l'andamento passivo-aggressivo che definisce un'intera generazione".
Bellissimo commento. D'altronde siamo la generazione di fenomeni come la "rabbia da marciapiede".