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WAITING FOR THE BARBARIANS regia di Ciro Guerra

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Thorondir     7 / 10  08/07/2022 17:50:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In un angolo dell'impero britannico il Magistrato (Mark Rylance) cerca di tenere un atteggiamento rispetto ad una situazione che è quella dell'imperialismo ottocentesco. Nel racconto di questo micro-mondo (che però parla del macro) il regista colombiano Ciro Guerra opta per una scelta unilaterale: il suo film non si limita a narrare la situazione ma si schiera politicamente e lo fa mettendo in mostra la disumanità del suprematismo europeo e il dominio degli uomini da parte di altri uomini. Il personaggio di Rylance fugge da questa visione del mondo, tenta cristianamente e pietisticamente un approccio diverso (come si vede con la ragazza locale torturata) ma è esso stesso vittima di un sistema molto più grande di lui e in cui egli è solo un minuscolo e insignificante ingranaggio. E alla fine non può che restare, di questa presunta "civilizzazione", il nulla, anzi, ciò che rimane è il saccheggio delle cose e delle anime altrui.

È pur vero che al film di Guerra manca ritmo (anche nei dialoghi, non solamente nell'azione) e che sembra di un classicismo fuori tempo massimo. Ma forse è per questo che nel suo essere poco contemporaneo riesce a dire cose che la contemporaneità mainstream non ha più voglia di sentire e guardare.