Terry Malloy 6½ / 10 06/03/2008 19:47:55 » Rispondi Non mi ha convinto del tutto. Adoro Ferrara, il suo cinema, ma qui ho visto poco di quella brillantezza che ha contraddistinto lavori come "Il Cattivo Tenente" o "Fratelli". Inanzitutto la forma è differente, se negli altri la violenza a volte metteva a dura prova la sopportazione, qui è pressochè impercettibile quella dimensione carnale e dura che ha sempre caratterizzato gli splendidi quanto paradigmatici personaggi di Ferrara e di St-John. L'ho sempre pensato come un regista senza inibizioni, la Violenza nei suoi film è ossigeno, liberazione, l'unica vera forma di comunicazione che i vari soggetti intrattengono con il mondo e con Dio. Ma oltre alla forma sul quale si può anche sorvolare (data l'atmosfera sugegstivamente spirituale del prodotto), è il narrato che non mi sconfinfera del tutto. Troppo in troppo poco: miseri 80 minuti non bastano a descrivere la crisi mistica della Binoche (che mi è parsa al minimo delle sue capacità), la crisi interiore del laico Whitaker (bravissimo invece), il problema famigliare di questo con la Cotillard, il cinismo e la speculazione religiosa assurta a denuncia sociale di Ferrara attraverso il personaggio di Modine e il problema annoso dei vangeli apocrifi. In fin dei conti ritengo l'aggettivo adatto per questo film "impercettibile", piccoli impercettibili passi in un'universale cattedrale del dolore.