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MARY regia di Abel Ferrara

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Titto     6½ / 10  22/07/2006 03:11:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi è sembrato un ferrara impreparato al tema.
La storia ricalca tutto cio che si dice nel best seller planetario il Codice da Vinci, o meglio in tutto cio che si dice in decine di saggi (seri) a partire dai primi anni dello scorso secolo.
L'idea che gli ebrei siano atati ingiustamente accusati dell'omicidio di Gesù e ingiustamente perseguitati fino ai giorni nostri, visto che i veri assassini di Cristo fuorono i Romani è stata ampiamente discussa in qualsiasi saggio sui Vangeli apocrifi.
Tutto questo interesse sui vangeli sconosciuti e sulla nuova immagine della Maddalena non piu prostituta ma addirittura amante e complice di Cristo sono tornati in voga grazie al furbo best seller sopra citato negli ultimi anni.
Solo pochi eletti erano a conoscenza di cose che la massa ignorava, ma Abel Ferrara sembra non essere tra questi. Sembra proprio che l'interesse esasperato del regista verso l'argomento sia ancora acerbo, non maturo, ancora esaltato per la scoperta. Si passa quindi dalla ex idea di meretrice della Maddalena, al complotto della Chiesa verso le letture sacre, agli attentati dell'attuale Israele in modo poco approfondito e per certi versi stucchevole.

Regia lenta nello stile di Ferrara ma questa volta gli è riuscita meno, cosi come la forza dei dialoghi che qui risulta appunto "già sentita" e molto meno profonda rispetto al capolavoro The Addiction. Forse Ferrara ha voluto cavalcare l'onda di successo del libro, del film di Gibson (che cita ironicamente in un attacco di lussuria - è uno dei 7 peccati capitali....), di cui è molto simile ed ha la stessa struttura mistica; forse ha solo sbagliato i tempi, se questo film fosse uscito 10 anni fa avrebbe avuto sicuramente un aprroccio diverso con la massa.
Per certi versi sembra la bella prova di uno scolareto che si è preparato alla lezione.
Per interderci, il film non è affatto male, solo che non sembra il Ferrara di Il cattivo tentente o the funeral, questo è un Ferrara eccitato, esaltato, che ti sta dicendo la grande verita, che porta la vera buona novella come un buon pastore.
Non è nemmeno un film riuscitissimo. Ad esempio la "crisi" di Mary che fugge a Gerusalemme è poco descritta, quindi poco motivata, e un po superficialotta da parte del personaggio (insomma, nn puoi camminare ispiratissima nelle strade di Gerusalemme, con duemila flash in testa e tenere il cellulare acceso e per giunta ripsondere, ovviamente mistica).
Il personaggio del regista è esagerato e troppo forzato per rappresentare il "peccato", mentre il giornalista (sempre un grande attore) ricalca "l'uomo comune" che vive e si fa forza grazie all'amore verso la moglie e il figlioletto così come Dio o Gesu vogliono.
Insomma secondo me Abel non doveva fare questo film.
Abel perchè l'hai fatto??

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