agentediviaggi 6 / 10 21/05/2007 11:57:30 » Rispondi Un voto di stima al regista, allo sforzo di ricostruzione storica eccezionale che ha portato avanti negli studios italiani di Cinecittà e al camaleontico, straordinario Day-Lewis qui a una delle sue migliori interpretazioni. Ma lo Scorsese new wave non mi convince molto, e proprio a partire dalla scelta del suo nuovo attore feticcio (premetto che non ho visto the Departed). Di Caprio è un ottimo attore, ma poco scorsesiano se pensiamo a Harvey Keitel, Joe Pesci e a De Niro, con i loro sguardi da duri e gli zigomi pronunciati. I personaggi scorsesiani classici sono sanguigni, carnali, violenti, istintivi, (qualità che servono per emergere dai bassifondi), tutte cose che il talentuoso ma effemminato Leonardo non è proprio indicato ad incarnare a causa della sua fisicità e dal suo viso più da cherubino che da malavitoso. E in questo film è proprio lui l'anello debole (insieme alla mediocre Diaz), oltre ad una sceneggiatura banale, una lunghezza eccessiva e a una messinscena ricca di effetti grandguignoleschi che tendono a voler rappresentare la competizione violentissima e spietata che animava le etnie che hanno costruito New York nel diciannovesimo secolo, ma finisce soprattutto per far assomigliare questo film a una qualsiasi pellicola commerciale dove l'eroe buono dopo mille vicissitudini sconfigge (più per caso che per meriti propri a dire il vero) quello cattivo e visse felice e contento con l'amata. No, non ci siamo.