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GANGS OF NEW YORK regia di Martin Scorsese

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Invia una mail all'autore del commento thohà     6 / 10  08/05/2006 11:47:37 » Rispondi
New York, seconda metà del 19° secolo.
Non sapevo questa parte di storia america e, comunque, ne so ben poco in generale, quindi prendo per buono ciò che ho visto.
Varie bande combattono per la spartizione del territorio e per la gestione di affari tutt'altro che leciti nella zona dei Five Points. Le più decise ed agguerrite sono due bande: i 'Conigli morti' e 'I nativi'. Vallon guida i primi, Bill (detto 'The Butcher' - Il macellaio) i secondi.
Gli occhi innocenti dei bambini non dovrebbero assistere a tali carneficine, orribili: "In parte me ne ricordo...diciamo. Il resto è sogno".
Mai il ragazzo dimenticherà, e l'odio e il desiderio di vendetta rimarranno vividi, nel corso degli anni.
Non sono poi così diversi i due protagonisti: stesso odio, desiderio di potere, l'orgoglio, la passione, il sangue. La sorte li riunirà, inconsapevoli.
Non è un film 'davvero' bello, soprattutto se si pensa a chi è il regista. Ma anche uno dei suoi film più brutti ha delle chicche sorprendenti come, per esempio, la figura di Daniel Day-Lewis, due spanne sopra a tutti.
Ruba la scena puntualmente a chiunque e riesce a rendere credibile anche un monologo, avvolto nella bandiera, che rischiava di diventare macchiettistico.
Al suo fianco tutti, Di caprio compreso, sembrano solo dei caratteristi. E' solo per questo che salvo, con una sufficienza un film che pecca d'ambizione.
Troppa carne al fuoco: film d'amore, di mafia, storico, guerra... troppo.

"Si possono sempre assoldare una metà dei poveri per uccidere l'altra metà".
"Per il tempo a venire sarà come se nessuno di noi sia mai esistito".

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