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FLESH OF THE VOID regia di James Quinn

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DankoCardi     3½ / 10  07/10/2019 23:08:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se Quinn intendeva realizzare qualcosa di originale allora ho per lui una brutta notizia: è arrivato molto dopo l'indubbiamente più interessante "Begotten" (1990) di Elias Merhige e molte altre opere sperimentali ed in sui generis. Cosa abbiamo qui? Sequenza schioccanti, deliranti, estreme e blasfeme in uno sporco e sgranato bianco e nero senza dialoghi ma con un estraniante commento musicale. Tutto ciò non è altro che il comune denominatore del cinema sperimentale che può piacere come può lasciare indifferenti. James Quinn, però, scende sotto la media e dà l'impressione di essere un ragazzino che gioca con la cinepresa riprendendo per lo più quello che gli capita; poi vorrebbe anche trasgredire ma ormai i crocefissi rovesciati e suore e preti perversi sono roba vista e rivista. Allora tenta la carta della pornografia ma ne viene fuori una cosa del tutto inutile e fine a se stessa, senza alcun simbolismo che invece ci sarebbe stato bene. Cosa abbiamo alla fine? Un coacervo di sequenze da ammirare e basta come un grottesco quadro e che alla fine stancano rendendo i 70 minuti del film un vero e proprio strazio. Poteva essere una metafora dell'inferno o qualcosa di simile...invece non è niente; oramai non sono più questi i film-shock e scandalosi che indignano il pubblico, fanno stracciare le vesti ai critici...e garantiscono notorietà al regista. Non ci siamo caro James, non ci siamo!