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IL TRADITORE (2019) regia di Marco Bellocchio

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JOKER1926     7½ / 10  06/06/2019 15:21:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'ultima operazione cinematografica di Marco Bellocchio gravita intorno ad argomenti di storia contemporanea, la regia italiana illustra le dinamiche inerenti alla vita di un personaggio mafioso di spicco, Tommaso Buscetta.

Il titolo del film, "Il traditore" rappresenta e fotografa il concetto in maniera alquanto concreta: Buscetta fu nevralgico nel processo analista della grande e spietata organizzazione siciliana di Cosa Nostra. Assieme ad illustri personalità, come il giudice Falcone, la mafia fu processata in maniera massiccia e soprattutto fu scoperta ed analizzata nella sua capillare struttura/gerarchia.
Bellocchio dunque si imbatte con un qualcosa di veramente importante, i fili del gioco interpretativi sono affidati a Pierfrancesco Favino. L'attore (protagonista anche di film minori) nella fattispecie dona una prestazione di altissimo livello e di grande verve.

"Il traditore" si colloca , per eccesso di nostrana sensibilità, nel blocco dei film drammatici; a nostro giudizio il film è un vero e proprio gangster, forse più veritiero rispetto agli standard, ma resta un grande esercizio di genere.
In questa produzione, insomma, funziona tutto. Nonostante la durata non banale, il film riesce sempre a farsi apprezzare. Il pathos è onnipresente.
La vittoria e il successo di Bellocchio risiedono ovviamente (o principalmente ) nella straordinaria fattura tecnica del prodotto; regia sempre all'altezza della situazione e sempre caratteristica. "Il traditore", in più circostanze, si impregna nel puro contesto onirico e alcune scene sono dense di un fortissimo senso di claustrofobia e sofferenza psicologica e visiva. Un altro regista si sarebbe fermato al compitino, Bellocchio approfitta offrendo uno spaccato macabro ove le concessioni d'autore sono legittime e dopotutto desiderate.
L'epopea si raggiunge ne il "Traditore", nelle sequenze del tribunale: si respira un'aria di mera degenza. Tale grigiore, noi lo abbiamo avvertito sono in un altro grande film italiano, "Il camorrista" di Tornatore.
Buscetta "sfida" il blocco di Cosa Nostra nel tribunale di Palermo, il succo del film è in queste dinamiche; personaggi rocamboleschi, aggressivi e prepotenti, si trovano in un calderone di macerie morali.

La nostra analisi , ora, non ha bisogno di proseguire su altri binari. Non entriamo nemmeno nei dettagli dell'immagine di Buscetta, anche se molti giornalisti lo etichettano come uomo d'onore. Noi glissiamo sull'argomento e consigliamo la visione del film.