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MIDSOMMAR - IL VILLAGGIO DEI DANNATI regia di Ari Aster

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Thorondir     7½ / 10  30/05/2020 14:33:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il secondo film di Aster è un'opera complessa. Se ritornano alcuni temi del precedente Hereditary, dalla rottura del rapporto intra personale all'inclinazione depressiva-distruttiva, quì in Midsommar il tutto viene esplicato in un film di esterni e di ritorno al passato, dove la comunità hippie/pagana/vichinga e i suoi rituali richiama il mondo del fondamentalismo contemporaneo e come la forza del fondamentalismo religioso possa riuscire a plasmare le menti di chi vi è immerso (la giovane ragazza) mentre fa rifuggere chi lo guarda da fuori (noi spettatori, che smettiamo di empatizzare con questa comunità dopo la devastante, e bellissima, scena dalla rupe). Il film quindi si autoavviluppa lungo questo crinale del rapporto tra uomo e religione per raccontare anche la rottura del rapporto amoroso tra i due protagonisti (già in crisi all'inizio).

Un film molto interessante ed estremamente coraggioso (chi oggi può girare un horror sui generis di due ore e mezza all'aperto e sempre alla luce del sole, parlando di antropologia e riti pagani?) ma a tratti ho avuto l'impressione forte di un film in cui la forma visiva mangiava la sostanza, perchè la sceneggiatura, anche richiamando aspetto ironici e clichè del genere (il ragazzo stupido, il solito gruppo di amici che si ritrova invischiato nei casini) non ha la forza di reggere quell'impianto visivo e registico che forse è il vero dominus del film di Aster.