martina74 7 / 10 25/10/2005 12:33:35 » Rispondi Premetto che ho sempre odiato Dickens, soprattutto perchè, ostinandomi a leggerlo in lingua originale, combinavo la difficoltà di comprensione con le storie del suoi personaggi sfig.atissimi, rendendo tutto più drammatico. Insomma, quando masochisticamente iniziavo un suo romanzo, non vedevo l'ora che finisse.
Premesse a parte, Polanski confeziona un gioiellino cinematografico, immergendo la storia dell'orfano Oliver in un'ambientazione perfettamente costruita: le scenografie trasudano realismo, ma anche quel senso di oppressione e miseria che si respirano nel romanzo. La recitazione degli attori è ottima: i bambini sono tutti bravissimi, in particolare il piccolo Barney Clark che interpreta un dolcissimo Oliver. Ben Kingsley è un perfetto Fagin, ributtante nell'aspetto, discutibile nella condotta di vita ma con un barlume di tenerezza per quelli che in fondo sono i suoi figliocci. Bravissimi anche gli altri caratteristi.
Tuttavia il film non manca di momenti noiosi e lascia una vaga sensazione di freddezza, che mi impedisce di dagli un voto migliore.
cupido78 25/10/2005 12:46:06 » Rispondi ho letto che è l'autobiografia di dickens..praticamente oliver diventa un celebre scrittore come il suo autore..tu che hai letto il libro puoi confermarlo??
martina74 25/10/2005 13:14:15 » Rispondi In pratica sì... Dickens non era orfano, ma fu costretto dalla famiglia a lavora fin da piccolo e la sua infanzia fu davvero misera. Oliver è il simbolo letterario del riscatto dell'autore: anche lui, infatti, diventa scrittore (nel film l'ultima parte non viene affrontata, ma Bronlow accenna al desiderio di fare del piccolo un narratore).