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THE HEAD HUNTER regia di Jordan Downey

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Jolly Roger     6 / 10  30/08/2022 10:49:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


_______Spoileroso e Ammazzafilm_________

Volevo commentare in modo "regolare" questo film, ma non posso esimermi dal parlare del finale.
Fino all'ultima parte, il film funzione. La figura del cavaliere solitario che combatte e uccide i mostri ha un certo fascino. Rude, barbuto e sporco, cento per cento focalizzato sul suo unico obiettivo: decapitare mostri. E appendere le loro teste al muro. Malgrado la povertà del racconto, ridotto a questi elementi essenziali, la figura del protagonista e la peculiarità della sua missione creano un certo coinvolgimento.
Inoltre, l'ambientazione è notevole, le foreste del nord sono affascinanti e ben rappresentano il freddo e la durezza della natura, unitamente alla sua incredibile bellezza.
Tuttavia, la parte finale diventa eccessivamente lenta ed il protagonista compie una serie di sciocchezze madornali, tanto grandi da essere capaci di farti disaffezionare al film. Prima, lascia la testa del mostro sotto la finestra – senza infilarla nello spuntone. Come se non bastasse, la finestra non funziona (lui non l'ha mai riparata) e continua a sbattere per il vento. Peccato che, sbattendo, fa cadere la porzione magica proprio sulla testa del mostro, che torna in vita – e il protagonista dovrà perciò riammazzarlo.
Ma ecco che subito dopo compie l'ulteriore sciocchezza. Il protagonista si reca sulla tomba della figlia e ritrova la punta di una freccia che lui stesso le aveva prima donato, punta che dovrebbe aver il potere di accompagnare le anime nell'aldilà. In una scena incomprensibile, il cavaliere pone la punta su una freccia e la scaglia il più lontano possibile. Il perché lo faccia è appunto incomprensibile. Forse, dopo aver visto la maggior deformità del mostro tornato in vita (come una testa vagante, assetata di avere un corpo) non vuole che la figlia ritorni, in versione deformata, nel nostro mondo? Oppure, considerando che il corpo della figlia è stato usato dalla testa mostruosa, non vuole che l'anima del mostro usi la freccia per andare nell'aldilà a tormentare la figlia? Oppure perchè ora che ha finalmente ucciso il mostro e la vendetta è stata compiuta, la figlia può finalmente riposare in pace e la freccia viene scagliata in cielo per accompagnarla nell'aldilà?
BOH. Questa scena si presta a diversi significati e perciò in un film così semplice stona, stride. Un film dove un uomo uccide mostri non dovrebbe portare a porsi chissà quali dubbi esistenziali o dilemmi amletici.
Fatto sta che con tutti gli stra-miliardi di posti dove la freccia poteva cadere, la freccia va a conficcarsi proprio nella testa decapitata del mostro. Che ovviamente stavolta avrà la meglio. D'altronde è ben la terza volta!
Se vogliamo dare un nome alla stupidità del protagonista (e pure alla sua s.fi.ga), io la chiamerei: Destino.
L'intero film mi sembra basato su questo tema, sull'ineluttabilità del destino umano.
Il protagonista è destinato fin dall'inizio a morire, e a morire per mano proprio di QUEL mostro che costituisce per lui l'unico scopo in vita, la vendetta.
Più elementi del film possono essere letti in tal senso, oltre all'incredibile serie di coincidenze con cui la finestra (mai riparata) sbattendo causa la rinascita della testa del mostro, oltre all'ancor più incredibile e statisticamente impossibile circostanza che la freccia scagliata a caso in cielo vada a conficcarsi proprio nella testa del mostro. Mi riferisco ad altri elementi più sottili: mentre il cavaliere prepara lo spuntone di legno per accogliere la testa del mostro una volta che lo avrà ucciso, il cavaliere si taglia sul dito. Gocce del suo stesso sangue cadono dallo spuntone: è un presagio di quello che gli accadrà, del fatto che sarà la sua testa, e non quella del mostro, a finir conficcata sullo spuntone.
Altro elemento interessante è che il cavaliere viene ucciso proprio mentre sta riparando la finestra che aveva causato la rinascita del mostro! Come la si può chiamare, ironia della sorte? O, appunto, uno scherzo del...Destino! Se solo avesse fatto quel piccolo gesto di riparare al finestra molto tempo addietro....
E questo è in definitiva il senso. Poco importa il giuramente fatto alla figlia, il fatto che la sua vita sia interamente focalizzata sulla vendetta. Poco importa quanto uno possa impegnarsi al controllo delle proprie azioni per un determinato fine, perchè il Destino agisce attraverso incontrollabili coincidenze fortuite che ti porteranno in ogni caso nel punto in cui fin dall'inizio è scritta la tua fine.
Tutto ciò considerato, per essere un film così semplice devo dire che comunque offre alcuni (semplici) spunti di riflessione, creando una vicenda abbastanza coinvolgente.
L'uomo solo, con un solo obiettivo, contro tutto. Il cui destino è inevitabilmente già scritto sulla prima pagina del libro della sua vita.