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PARADISE NOW regia di Hany Abu-Assad

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  15/05/2007 13:54:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nablus, Palestina. Le giornate scorrono tutte uguali per Said e Khaled sino al momento in cui vengono chiamati per sferrare un attacco terroristico a Tel Aviv.
Le immagini ci trascinano con estremo realismo nella preparazione dei ragazzi, con uno stile quasi documentaristico, affrontando con efficacia le motivazioni che spingono i due protagonisti al martirio e cercando di spiegare con semplicità quale sia la molla scatenante per affrontare senza remore un atto così terribile.
Il regista si limita a mostrarci i fatti, non propone un film schierato, ed è bravo a descrivere le vite disperate dei due amici, vite prive di prospettive, che diventano terreno fertile per le idee sanguinarie dei fondamentalisti islamici che lavorano di fino sui ragazzi palestinesi fin dalla giovane età, allo scopo di tramutarli in assassini senza paura, alimentando in loro un odio spropositato.
L'obiettivo del regista è mostrarci il lato umano delle cosiddette bombe-umane, quali siano le motivazioni che li inducono ad affrontare una morte tanto terribile che non risiedono solamente nella tanto decantata ascesa al paradiso ma anche in questioni più terrene, come nel caso di Said, che si trova a voler far dimenticare la memoria del padre noto collaborazionista.
L'opera di Abu-Assad pur perdendo di mordente nella parte centrale risulta importante per capire alcune dinamiche sconosciute ed incomprensibili a noi europei, un film coraggioso che suggerisce l'unica via per la pace: quella del dialogo.