caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

ORDET regia di Carl Theodor Dreyer

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Guy Picciotto     9 / 10  14/08/2014 20:21:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
uno zoom sulla parete bianca fino allo stordimento fino a rivelare che tutto il cinema potrebbe essere un immenso gioco non più di specchi, ma di fantasmi che nella loro narcosi amano penetrarsi e cantare melodie proprie degli angeli: nell'immaginazione di uno psicopatico, di un nevrotico costretto a uccidere lo spettatore che siede vicino a lui, nell'ultima fila di un cinema di borgata che puzza di escrementi e di liquidi umanoidi non credo che Ordet sia la visione ideale. Il silenzio, il disagio mentale, un Cristo trasformati in cupa rappresentazione post teatrale in un set governato da una macchina da presa razionale e perciò stanca di tributare l'ennesimo omaggio al cinema che cambiava, oltrepassare ogni movimento interiore possibile per ri-accadere laggiù in un miracolo alla luce del sole, virtuale, cupo come una fuga di Bach rivisitata dall'organo di un Koopman o come i definitivi 40 minuti di Persepolis di Xenakis dislocati dal loro ambiente naturale ma che nella loro immobilità contiene ogni velleità del movimento esteriore-interiore che ci è dato immaginare. Se diamo 10 a giovanna d'arco a questo non più di 9 proprio per i motivi che ho finito di dire.