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ORDET regia di Carl Theodor Dreyer

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Marco Iafrate     10 / 10  07/06/2007 23:44:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film di straordinaria potenza visiva ed espressiva, messaggio etico-morale trattato con una classe ed una maestria che soltanto un regista come Dreyer poteva trasmettere cosi' bene.
Probabilmente il fatto di essere rimasto orfano ed essere stato educato da genitori adottivi rigidamente Luterani ha influenzato non poco la struttura dei suoi film, praticamente tutti a sfondo religioso.
Ordet ( la parola ), è su questo che si basa lo svolgimento del film, sulla parola, infatti oltre a citare molti brani del Vangelo ( la parola di Cristo ) è anche fitto di dialoghi, riflessioni, aforismi che sapientemente si destreggiano all'interno di un film fondamentalmente basato sulla fede, il silenzio, la contemplazione.
Nonostante tutto ruoti intorno alla figura di papà Borgen, padre di tre figli che anche subendo la sua rigida educazione prendono ognuno una strada diversa, Anders si innamora di una ragazza di una famiglia che pratica un'altra dottrina, Mikkel è praticamente ateo e Johannes è un pazzo divenuto tale a causa della sua passione per le letture del padre dell'Esistenzialismo Kierkegaard, del quale consiglio un'opera straordinaria: [Aut-Aut], dicevo nonostante tutto ruoti attorno al vecchio Borgen, il personaggio più importante è la nuora Inger, moglie di Mikkel, essendo l'unica a dispensare serenità e amore in una casa di uomini che rivendicano ognuno il proprio credo, Inger non concepisce le loro diatribe per motivi di pensiero e filosofici e paradossalmente soltanto la sua morte costringerà tutti a rivedere le loro ideologie, a cambiare radicalmente modo di pensare.
La pignoleria nella sceneggiatura di Dreyer gli recò non pochi problemi con la casa di produzione perchè le riprese in esterni soprattutto, ma anche quelle in interni durarono più del previsto portando la spesa maggiore di un terzo della normale produzione.
La semplicità delle scenografie, il bianco e nero, l'assenza di primi piani ( mi sembra l'unico sia di Inger ), la straordinaria bellezza dei dialoghi, creano un'atmosfera quasi anestetizzante, stupenda.
Chiude la spirale il "Miracolo" che Johannes in nome di Gesù ottiene, un Miracolo derivante dalla richiesta di un'anima pura, quella di una bambina non ancora inquinata dalla conoscenza.