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LA DONNA DI PARIGI regia di Charles Chaplin

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JOKER1926     6½ / 10  06/08/2010 18:25:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Conosciuto e applaudito nelle vesti di simpatico "omino" della scena delle pellicole mute e geniale artigiano della camera Charles Chaplin nel cinematograficamente arcaico 1923 presenta "A woman of Paris", lungometraggio a sfondo drammatico, perché di commedia è inopportuno parlare.

"La donna di Parigi" è la storia di due individui che dopo una parentesi amorosa in un piccolo paesino destreggeranno i propri animi e sentimenti amorosi in una metropoli come quella parigina sinonimo di fastosità e di svago di ogni senso (e siamo ancora negli anni venti..).
La storia messa in piedi da Chaplin ("solo" regista nell'occasione) non convince, si tratta di una narrazione un po' troppo meccanica, quasi alla Romeo e Giulietta, con un avvicendarsi di promesse di matrimonio e di dietrofront che, in un ipotetico cortometraggio vanno bene ma in un film (vero e proprio) sono patetici e sdolcinati. Insomma non mancano forzature e passaggi troppo superficiali come la partenza solitaria per Parigi di Marie, la data del film potrebbe parzialmente essere un alibi, in fin dei conti si poteva lavorare meglio nel frangente.
Sceneggiatura a parte, non certo geniale, va apprezzato questo film per una bellissima musica e per gli scenari, per la scenografia in genere, per questo lavoro furono scelti diversi scenografi parigini proprio per ricreare l'alone della città francese.
Chaplin lavorò in modo tormentoso e morboso e cercò di dare una vena realistica al suo progetto cercando di trasmettere nel film poca enfasi e molta monotonia e dramma. Proprio questo "relativo" realismo del regista all'epoca non fu apprezzato.

"La donna di Parigi" dunque rappresenta un film nuovo, per l'epoca, pellicola non comica che cerca di fotografare la realtà, il finale certamente non a lieto fine comunque è un po' costruito, ma vale sempre lo stesso ragionamento, incombe prepotentemente la data di produzione che limitava idee e particolari artificiosità narrative e dinamiche. Altri tempi, ma lavoro riuscito.