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COSI' RIDEVANO regia di Gianni Amelio

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  23/11/2006 22:09:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Personalmente trovo "così ridevano" un film ricco di momenti straordinari, ma altrettanto incapace di rispettarli integralmente.
Pagine di cinema (e di storia) che sembrano uscire dal "Rocco e i suoi fratelli" di Visconti, e rispolverano le pagine del dimenticato Vasco Pratolini ("Cronaca familiare") per raccontare l'italia del boom economico, del profughismo nazionale (i meridionali in cerca di lavoro a Milano o Torino), del sogno (o miraggio?) della Fiat di Agnelli o delle fabbriche à la Mirafiori.
La grandezza di Amelio è tutta nella rappresentazione di un "transfert", che poi è anche un'affascinante affresco di un'epoca filtrato dal bellissimo titolo (da una pagina del celeberrimo "domenica del corriere").
Su questi presupposti, potrei benissimo stabilire un 9 in pagella, e non aggiungere altro.
Purtroppo le cose funzionano meno bene quando con tono predicatorio ed ecumenico, ci costringe a seguìre le vicende di Giovanni e Pietro, quasi a disinteressarci del "contesto popolare" e della massa e sperimentare i toni di un romanzo greve, magari appassionato, ma anche fastidiosamente reducista. Tutta la seconda parte del film vive di questa duplicità togliendo intensità guardacaso proprio quando le intenzioni del regista siano di forzare la mano nel dramma che sfocia, drammaticamente, verso l'epilogo finale.
Un grande cinema "puro", quasi solenne, ma troppo radicato dalla sensibilità del suo autore per "ferire" come avrebbe dovuto
fidelio.78  24/11/2006 12:25:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bel commento (come sempre), però due paroline sulla totale incapacità degli attori io le avrei aggiunte... :) :)