wega 9½ / 10 04/09/2009 19:23:13 » Rispondi Sono riuscito a trovare solo una versione originale sottotitolata in inglese, quindi alcune sfumature credo proprio mi siano sfuggite. Comunque, "Una Femme Douce" sarà forse un Bresson minore, ma a me piace da morire. Primo film a colori, paradossalmente inizia il Bresson più cupo, per usare termini che ho già usato recentemente, definitivo e pessimista. Se non sbaglio l' unico film dell' autore francese raccontato con un lungo flashback per mezzo del celebre Io narrante bressoniano, che qui ritorna - più che monotono - atono, e apatico; una rievocazione scarna della storia d' amore tra questa giovane donna (aveva 16 anni, dice, cerca l' amore ma il matrimonio l' annoia) e quest' uomo (non so che lavoro faccia). E tutto anticipando il successivo Bresson, perché l' amore nascerà con i vecchi buoni bills (argent), passati di mano in mano a far da speciali spettatori in prima fila. I tempi del B/N conciliante sono finiti due anni prima, questa pellicola inizia proprio come "Mouchette" finisce: con un suicidio. Ma se un suicidio è un suggello finale, può essere un dono, mostrato all' inizio, non può che assumere tutti i connotati terribili di una morte per una Grazia terrena che non si riesce a scorgere da nessuna parte. Eccellente tenuta del racconto.