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TARDA PRIMAVERA regia di Yasujiro Ozu

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Tumassa84     9 / 10  19/10/2010 05:43:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eccetto un minore come "Ohayo", è il primo film che vedo di Ozu Yasujiro; quindi non posso valutarla in relazione all'opera del regista. Ciò che comunque ha destato in me il maggiore interesse è la concezione del necessario e del superfluo in questa pellicola di Ozu: egli mostra ciò che qualsiasi altro regista non mostrerebbe, poichè si susseguono situazioni di vita quotidiana insignificanti dal punto di vista narrativo ma che diventano il nucleo della sua poetica. Ma d'altro canto, elimina molti elementi che altri riterrebbero necessari: Noriko va all'ospedale ma non viene detto il perchè, molto poco ci viene detto della madre defunta, e nulla ci viene mostrato dell'appuntamento combinato e del matrimonio di Noriko, nonostante questi costituiscano gli avvenimenti attorno ai quali ruota la vicenda. E l'intreccio stesso è ridotto all'osso, in quanto basterebbero poche parole per riassumere quasi due ore di film. Ciononostante, anche lo spettatore viene coinvolto in questi piccoli drammi quotidiani, poichè il suo punto di vista lo porta a diventare parte della famiglia e a sentire i personaggi vicini a sé, effetto reso dal regista con le numerose e lunghe inquadrature fisse al livello dei tatami e la quasi assenza dei movimenti d macchina. Dal punto di vista tematico, come in "Ohayo", è cruciale il contrasto tra tradizione e modernità. Tradizione che in "Tarda Primavera" vuol dire convenzioni sociali; e in particolare l'idea che una donna debba assolutamente sposarsi, anche se ciò va contro la volontà di lei che vorrebbe rimanere col padre. Convenzione sociale talmente forte da spingere il padre a mentire alla figlia pur di farla sposare, nonostante l'ultima sequenza mostra come egli diventerà triste nella sua nuova solitudine.