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TARDA PRIMAVERA regia di Yasujiro Ozu

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Invia una mail all'autore del commento wega     10 / 10  12/03/2010 10:52:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Tara Primavera" credo sia il capolavoro assoluto di Yasujiro Ozu, se non altro il suo film più bello ed emozionante, che colpisce per questa caratteristica perché non tratta tematiche crepuscolari o di morte. Shikichi è un padre anziano e vedovo, interpretato dal solito Ryo che ha una figlia - una altrettanto presente Setsuko Hara nella filmografia del regista - oramai con la giusta età da maritarsi. Passo che non vuole fare perché troppo attaccato alla figura paterna, il quale si ritroverebbe inesorabilmente solo e in difficoltà. Con uno stratagemma però il padre riuscirà a far sposare la figlia, nel pieno rispetto delle tradizioni nipponiche. Il film presenta tematiche e situazioni tipiche dell' Ozu anni '50, in particolare il valore della famiglia e il rapporto tra vecchio e nuovo. La dialettica tra modernità e tradizione trova una specifica esemplificazione proprio nelle due figure principali, e in particolar modo nel loro abbigliamento: Noriko in casa veste con una moda occidentale, il padre rigorosamente in kimono. Nelle tematiche familiari emerge la volontà di un rapporto generazionale indissolubile, una volontà che andrà a sfalsarsi nelle ultime opere di Ozu, secondo una prospettiva che è però già propria del successivo "Il Tempo della Mietitura". Al rigore delle linee e delle geometrie degli interni sono contrapposte immagini esterne di spazio libero, secondo una cifra stilistica che si discosta un po' dal classico Ozu, con frequenti usi di carrelli e una fotografia spesso fortemente contrastata. Eccellente montaggio, con tempi che fanno pensare un po' a Pasolini.
Ciumi  25/03/2010 20:17:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eh, è veramente emozionante questo film.
Il finale poi è stupendo, uno dei rari che mi ha commosso per davvero.
Invia una mail all'autore del commento wega  28/03/2010 12:13:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eh sì eh sì proprio bello. Tutta l' ultima parte, e in particolare i dialoghi tra padre e figlia prima del matrimonio.
Ciumi  28/03/2010 21:01:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Secondo me soprattutto l’ultimissima sequenza: in quel momento si dissipa tutta la stoica serenità che il padre aveva mostrato alla figlia per l’intera durata della pellicola; mentre si materializza, e si fa quasi tangibile, in quella breve sequenza disadorna, tutta la solitudine, la rinuncia, la vecchiaia, lo sconforto, l’abbandono del padre che seduto da solo sbuccia a fatica una mela.
E’ per uno dei finali più belli che abbia mai visto, non esagero.

Invia una mail all'autore del commento wega  29/03/2010 21:21:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Accidenti è vero la sbucciata di mela..vedi, già me l'ero scordata...sì è un finale che ricora molto quello di "Viaggio a Tokyo", dove Ryu è ripreso però di spalle, e non poteva essere altrimenti. Qui invece viene ripreso di spalle in solitudine già ad inizio film, scelta particolarmente azzeccata perché si crea subito quella particolare empatia verso il personaggio che è il punto forte di "Tarda Primavera". Per questo poi sono commoventi semplici parole come "ma io sto bene con te". ***** non è facile saper colpire lo spettatore con un dialogo così "ordinario", è questo che mi interessa del Cinema, cercare di capire perché funziona, tecnicamente, una cosa; qualunque essa sia.
Invia una mail all'autore del commento wega  12/03/2010 10:54:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Tarda Primavera" e "attaccata" alla figura paterna.