caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

I FIGLI DELLA VIOLENZA regia di Luis Buñuel

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
K.S.T.D.E.D.     9 / 10  01/04/2007 16:26:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Pochi sanno essere diretti ed efficaci come Bunuel e i “I Figli Della Violenza” ne è un una ulteriore dimostrazione, nonostante in gran parte si distacchi dal modo di fare cinema che contraddistingue il regista spagnolo.
Questa pellicola, infatti, non è una sottile e sarcastica invettiva contro chiesa, nobiltà, o quant’altro ma è un film di denuncia, con un taglio quasi documentaristico, verso la condizione dei ragazzi, bambini a volte, che vivono e muoiono nei sobborghi delle città.
In modo decisamente crudo B. descrive ciò con assoluto pessimismo, un pessimismo che però, tende a precisare la frase iniziale, non vuole essere mero disfattismo, ma un modo per far si che quella condizione fatta di miseria, dolore, tristezza e assenza di vie di fuga, arrivi a chi guarda in modo forte e meno delebile possibile. Basta anche solo guardare la sequenza finale per rendersene conto.

Va, inoltre, sottolineata la maestria del regista nell’inserire sequenze surreali, proprie delle sue pellicole, che, in considerazione del neorealismo di questa, non solo non appaiono forzate ma sono assolutamente efficaci per rendere il reale stato d’animo dei protagonisti. (non rinuncia neanche, Bunuel, ad altri elementi tipici del suo cinema quali il feticismo per gli arti inferiori, o l’uso apparentemente inspiegabile di animali in alcune sequenze; entrambi, elementi espressi prepotentemente in “l’age D’or”).