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IT: CAPITOLO 2 regia di Andy Muschietti

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Weamar     7 / 10  04/09/2019 16:02:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Partiamo da una premessa: che la parte relativa agli adulti sia la più complicata da gestire è un qualcosa di facilmente intuibile leggendo il libro. Tagliando la testa al toro, purtroppo è un qualcosa che Muschietti non riesce a gestire perfettamente. Basta per definirlo un brutto film? Assolutamente no. Nonostante questa oggettiva difficoltà, questo secondo capitolo compensa tutto attraverso l'impatto emotivo, che è forse l'aspetto più importante nel libro di King.

Non mancano i momenti inquietanti (ma mai davvero spaventosi) e tutto ciò che sta per accadere viene mostrato senza nascondersi. Non esiste un jump scare. Non esistono momenti improvvisi. Tutto è anticipato con estrema volontà. Il clown di Muschietti è rimasto pressoché invariato: brutale ma estremamente infantile. Divertente nella sua più totale follia.

Si entra subito nel vivo della vicenda. I primi 10 minuti sono velocissimi. Poi il film rallenta, prendendosi una buona ora e mezza di ampio respiro, cercando di riunire i pezzi e far empatizzare lo spettatore con i nuovi attori. Esclusion fatta per Bill, che tra tutti risulta quello peggior scritto, si assiste a una chimica ben al di sopra dello standard. Il personaggio di Richie, vuoi anche per la bravura immensa di Bill Hader, è il personaggio che spicca fra tutti: un mix di ironia, disperazione e dannazione perfettamente resi e che preannunciano una sua probabile nomination agli Oscar.
Ma è il personaggio di Stanley quello che, paradossalmente, è la vera rivelazione. Senza dire assolutamente nulla per non rovinare la sorpresa, Muschietti cambia le carte in tavola e rende finalmente giustizia a un personaggio che per troppo tempo è stato mal compreso e ingiustamente sbeffeggiato.

La note dolente purtroppo è nel finale. Una parte altamente difficile da gestire su immagini e che piomba nel più classico deux ex macchina di cui si è macchiato anche il primo film. È proprio questa gestione che fa tracollare il film.
Una cosa che mi ha fatto straniere, infatti, è la completa revisione del finale tragico voluto da King. Qui abbiamo un finale felice, in un certo senso classico, che annulla il destino tragico dei Perdenti. È proprio in quel finale che si cela tutta la bellezza di IT, e vederlo sfumare un po' fa male.

Note sparse in spoiler:


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