Jellybelly 9 / 10 21/07/2020 11:25:02 » Rispondi Rispetto ad altri grandi del cinema, per qualche strano motivo di Fritz Lang si ricordano solo un paio di film (Metropolis e M - il mostro di Dusseldorf). Eppure Lang ha sfornato un capolavoro dopo l'altro, plasmando future generazioni di cineasti e mantenendo una coerenza tematica e stilistica invidiabile: non fa eccezione "L'alibi era perfetto", amara e modernissima riflessione su innocenza e colpevolezza. Il continuo ribaltamento di ruoli è da capogiro, e il quadro che ne risulta è un desolante affresco di toni di grigio. Bravo Dana Carvey, un po' sottotono la Fontaine.
E' evidente che ci siano stati problemi tra Lang e la casa di produzione, evidenti nella frettolosità di alcune soluzioni come la morte di Spencer, che provoca zero empatia perfino nella figlia.