Eliza 7 / 10 22/07/2011 22:03:02 » Rispondi Poche volte capita di imbattersi in un film che sappia dire qualcosa in più del libro da cui è tratto. E questo non è decisamente il caso. La colpa, se di colpa si può parlare, non può essere imputata nè agli attori nè al regista. Forse è che The remains of the day è la confessione, la catarsi di un uomo sulla soglia dell'anzianità che si rende intimamente conto di aver sbagliato tutto, ma rifiuta i propi errori e si rifugia nei valori, ormai fragili, a cui ha sacrificato ogni altra cosa ('dignità', 'lealtà',...). Come può un attore, per quanto bravo come Hopkins, rendere attraverso le espressioni la rete di contraddizioni, di sentimenti a stento repressi in cui il vecchio Stevens ci intrappola, ficnhè non giungiamo alle ultime pagine del libro con ancora alcune lacrime da asciugare sulle guancie?
Proprio non capisco perchè abbiano tagliato, o unito ad un'altra minore, la scena più commovente del libro, in cui Stevens si confida ad un vecchio sconosciuto sul molo. Non per mancanza di tempo, visto che alla fine hanno inserito quella ridicola sequenza del piccione. Forse che Hopkins non fosse abbastanza bravo per quella carica emotiva?