caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

IL CORRIERE - THE MULE regia di Clint Eastwood

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Manticora     8 / 10  17/02/2019 19:43:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per me è il testamento spirituale di Clint, la parabola di un uomo non perfetto che si trasforma in un criminale per sbarcare il lunario. E ovviamente eastwood dismette i panni del duro anziano e si trasforma in un floricoltore repubblicano, privo di tatto, a tratti ingenuo, ma non stupido, accattivante quanto basta. Un vecchietto tranquillo che però non ha mai badato alla sua famiglia, perchè cercava solo l'attenzione dei clienti e del pubblico alle mostre floreali. La perdita di lavoro, casa e possibile pensione lascia il nostro Earl con il **** per terra, letteralmente, tranne il pick-up arrugginito con cui lavora. Parte tutto da qui il corriere, con Clint che costruisce le solite perfette dinamiche tra personaggi, grazie al suo collaboratore storico. Un film ingiustamente snobbato dall'Accademy, probabilmente per la prospettiva di Clint come personaggio negativo e a tratti pietoso, e invece è ancora una volta il miglior Eastwood dai tempi di Sully. Con comprimari di lusso, tra cui spicca ovviamente Bradley Cooper,accompagnato da Michael Pena e sottoposti di Laurence Fisburne. La vera figlia di Eastwood si presta per la parte della figlia, e Andy Garcia è un irriconoscibile cordiale ma invecchiato narcos, che tratta Earl in maniera cordiale. Un pò c'è lo spirito di Gran Torino, anziani che si relazionano tra loro, mentre i giovani hanno bisogno del cellulare anche per aprire una lattina. E la battuta più scorretta di Clint sui NEGRI diventa anche il vero significato dello spirito di Earl, un uomo pieno di difetti che però non si nasconde dietro il perbenismo e il radical-chic post-obama, pieno di retorica e soprattutto ipocrisia. La storia ovviamente ha un finale che non lascia scampo, ma è con l'ultima battuta che pronuncia Earl ammette implicitamente di aver fallito nella propria vita, e di essere pronto a pagare, per tutto. Non è il canto del cigno ma poco ci manca.
"colpevole."