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L'ANNO DEL DRAGONE regia di Michael Cimino

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JOKER1926     8 / 10  03/04/2020 14:32:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il Cinema, come tutte le arti, si basa su pareri soggettivi, è scarsamente plausibile arrivare ad un'unanimità critica di giudizio.
Tuttavia, crediamo che film come "L'anno del dragone", possano rientrare nel ristretto concetto di bellezza oggettiva.

Michael Cimino illustra uno spaccato dell'America dilaniata dalla mafia cinese, Chinatown vive un mutamento generazionale, la criminalità sta cambiando le gerarchie, l'altro schieramento, la polizia "dovrebbe" rappresentare, una risposta al degrado e alla prepotenza asiatica.
Chinatown è un agglomerato di criminalità, non appartiene culturalmente all' America, i cinesi gestiscono il proprio territorio con regole diverse, la polizia sembra rispettare alcuni "patti". Stanley White, detective carismatico e autoritario, cercherà di cambiare le stagnanti abitudini illegali e omertose legate alla sfera stato/società.

"L'anno del dragone" è un grande esempio di Cinema, fra drammaticità e violenza. Disegno esteso di tante storie, fra il potere e le frustrazioni di personaggi impelagati in dinamiche incontrollabili.
Attorniato da una fotografia di grande impatto visivo, "L'anno del dragone", attraverso la performance di Mickey Rourke completa il quadro delle positività tecniche. La maestria di Cimino nelle inquadrature e nelle sequenze è cosa risaputa. Il film del 1985 ha delle atmosfere molto particolari, difficilmente replicabili, si respira un'aria particolare, "L'anno del dragone" ha un grande fascino perché riesce a immergere, letteralmente, lo spettatore nel contesto.
La grande forza de "L'anno del dragone" è anche nella solidissima storia ricca di situazioni allettanti, l'impianto narrativo, in questo caso, è sorretto da una sceneggiatura formidabile, Cimino non trascura nessun dettaglio lavorando in maniera pungente sulla psicologia dei personaggi, nasce da parte del pubblico una inevitabile empatia. La storia fra il detective e la reporter, rappresenta un pilastro del progetto cinematografico, si tratta di un amore forte e impronosticabile, fa da contraltare ad una scena che corre veloce, fra caos, doppiogiochismo e sangue.

Un formidabile Mickey Rourke idealizza, attraverso una prova attoriale non ordinaria, l'icona di uno dei detective più passionali e veementi della storia. Stanley White è un uomo accecato dal senso estremo di giustizia, un idealista impiegabile ai dettami del compromesso. Quella di White è, al medesimo tempo, una figura martoriata dalle vicissitudini di un lavoro pesante e soffocante. Dall'altra parte, invece, una reporter (Ariane Koizumi) d'assalto. L'alchimia fra i due attori/personaggi è di quelle sublimi ed ipnotiche, difficile trovare, in un film così sanguinoso, spazio per una storia d'amore così pregnante e variegata; emerge, anche in questa ottica, la forza di una sceneggiatura madornale.

"L'anno del dragone" potrebbe essere letto anche come critica al sistema, il razzismo di Rourke contro la tradizione millenaria dei cinesi, non è un processo di semplice lettura. L'odio universale del detective scaturisce, presumibilmente, da un'America schiava di un nuovo processo di violenza, la mafia Cinese ha nelle mani non solo il potere, ma culturalmente, ha il monopolio (persino) dell'organizzazione sociale, a Chinatown permane un corpus di leggi scisse da quelle statunitensi.

I temi forti e le gittate di odio e violenza, sanciscono la generosità di un grandissimo film. Improbabile resta cristallizzare "L'anno del dragone" in uno specifico genere cinematografico, parliamo anzitutto di un film drammatico che sfocia velocemente nel poliziesco/gangster, ma questo è un dettaglio relativo. "L'anno del dragone" è un' amara immagine e una pesantissima parabola di vite distrutte.

JOKER1926