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IL CIELO PUO' ATTENDERE regia di Ernst Lubitsch

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steven23     8½ / 10  26/11/2014 16:14:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Altro pezzo di bravura di un regista che, oramai, è entrato di diritto nella mia personale élite dei migliori di sempre, ovviamente parlando di commedie.
Qui affronta per la prima volta il technicolor rinunciando così a quel bianco e nero che era il suo cavallo di battaglia talmente alta era la maestria con cui lo sfruttava. Il risultato, comunque, è lo stesso magnifico.

Henry Van Cleve, da poco defunto, si trova faccia a faccia con il Diavolo alle porte dell'Inferno. Prima di essere accolto definitivamente in quel luogo dannato deve spiegare allo stesso Mefistofele perché sì trova lì e i peccati da lui commessi in vita. Spetterà a quest'ultimo decidere sulle sue sorti!

Il film, dopo la breve apertura in quella che potrebbe essere definita l'anticamera dell'inferno (anche se pare tutto via che quella), viaggia a ritroso nel tempo fino a mostrare un Van Cleve ancora bambino. Da qui racconterà la sua storia di impenitente dongiovanni lunga più di sessant'anni.
Beh, direi che i riferimenti al mito di Faust qui si sprecano... anzi, Lubitsch sembra proprio aver voluto farne una personale versione apportando qualche piccola modifica al poema di Goethe.
L'intera vicenda è permeata da quella classica, inconfondibile leggerezza tanto cara al regista, e non mancano scene di divertimento assicurato. E si comincia subito, precisamente nel momento in cui Van Cleve (ancora dinanzi al diavolo) vede una donna entrare nella stanza... questa pare conoscerlo e inizia a parlare... e parla, e parla finché... beh, non aggiungo altro per evitare spoiler.
Ma non è solo la vicenda a far sorridere! Parte del merito va anche a certi personaggi, su tutti l'irresistibile zio di Van Cleve, colui che più di tutti lo assecondava e lo capiva. E' semplicemente fantastico, specie quando da contro ai genitori del ragazzo e al nipote, quest'ultimo totalmente in contrasto con il protagonista.

Tornando alla storia direi che si sviluppa con una naturalezza a tratti unica... il debole per il gentil sesso, l'incontro con la donna della sua vita, il matrimonio altalenante e quel vizio che, nonostante tutto, sembra incapace di placarsi del tutto. Ogni cosa viene presentata con il giusto tempismo, certe scene dal sapore drammatico risultano leggere come una piuma e i dialoghi sono assolutamente straordinari... in perfetto stile Lubitsch, qui più che in altri suoi film.
E tutto questo insieme ha un potere che trascende aspetti tecnici e stilistici (peraltro eccelsi), ed è quello di scaldarti il cuore. La storia è semplicemente deliziosa, e in più vanta degli interpreti che non fanno altro che accentuare questa sensazione.
Van Cleve pare quasi essere stato costruito su misura per Don Ameche, il quale regala un'interpretazione di assoluto spessore. Ma non da meno risultano essere gli altri, specialmente Coburn e la dolcissima Gene Tierney. Quest'ultima, poi, è veramente favolosa... per essere il primo film in cui la vedo recitare beh, mi ha letteralmente stregato e ora non posso fare altro che recuperarmi un po' della sua filmografia.

Infine ci sarebbe anche il finale su cui discutere, quel finale che doveva essere leggermente diverso ma che Lubitsch si è visto costretto a cambiare in corso d'opera. Bello, per carità, quasi un'ovvia conseguenza di quanto visto fin lì...
... l'originale, però, sarebbe stato semplicemente geniale!!!
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  26/11/2014 18:36:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
eh si, fai bene a recuperare qualcosa di Gene Tierney, al di là di un'innegabile graziosità nel modo di recitare, quella bellezza che associ solo alle dive, a lei son legati notevoli opere degli anni '40.
Quando penso alla Tierney penso a 'Vertigine', vetta di Preminger che poi la riprese insieme ad Andrews (altro sottostimato) in 'Sui marciapiedi' che un po assomiglia al noir sopracitato.
Ma la Tierney è legata anche agli esordi di Mankiewicz (se non ricordo male conosci bene perchè in 'Lettera a 3 mogli' eri stato persuaso da Linda Darnell ) 'Il castello di Dragonwyck' che se mastichi la Austen è molto simile a Jane Eyre e 'Il fantasma e la signora Muir' che personalmente ho amato, e ci trovi dentro anche una Natalie Wood agli esordi con il cinema. Poi come spesso accade le attrici in cui hai messo gli occhi tu (curioso eh :D ) sono state segnate da una vita privata fragilissima che ne ha reso effimera la carriera (e spesso la vita), la Tierney (come Vivien Leigh) sul più bello ha speso gli anni migliori in clinica consumata dalla TEC, Preminger poi ha provato a riportarla in scena una decina d'anni dopo in 'Tempesta su Washington' film corale politico nel quale al contrario di certa critica non ho trovato sfiorita per niente.

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  26/11/2014 18:39:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
lapsus la Brontë non la Austen ;)
steven23  26/11/2014 20:17:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In effetti tre film dove lei figura nel cast li ho già recuperati... uno è proprio "Vertigine", il secondo l'hai citato anch'esso ed è "Il fantasma e la signora Muir" (tra l'altro con Mankiewicz alla regia, un regista che adoro) mentre il terzo non mi pare di leggerlo nel tuo elenco ed è "Femmina folle" che, se non sbaglio, gli valse la nomination all'Oscar.

E sì, sapevo anche della sua vita privata tutt'altro che lieta... in effetti sono parecchie le attrici che mi hanno in qualche modo attratto e che, allo stesso tempo, hanno vissuto una vita difficile o troppo breve. Tra le tante Veronica Lake ne è l'esempio più lampante. La Leigh, invece, ancora non la conosco bene... pensa che non ho ancora visto "Via col vento".
Beh, fortunatamente, però, non sono incuriosito solo da queste :D Qualche eccezione c'è, su tutti la novantaquattrenne O'Hara ... e non la cito a caso visto che ha appena ricevuto quell'Oscar che le avevamo predetto :-) Sei riuscito a vedere qualche foto della cerimonia?

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  26/11/2014 23:59:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
accanto a Eastwood e Neeson, si non l'ho trovata male, le condizioni di una normale anziana signora, certo non avessero aspettato tanto da non reggersi neanche sulle sue gambe sarebbe stato meglio... ma vabbé, è senz'altro stata una soddisfazione, il punto esclamativo ad un'ottima carriera.

'Femmina folle' non l'ho visto, aggiungo alla lista di cui sopra anche 'Il segreto di una donna' sempre targato Preminger, è stata una sorte di attrice feticcio per il regista austriaco.

Sulla Lake non ci siamo più aggiornati, ho recuperato 'I Dimenticati', l'ho anche commentato sopra al tuo.

Con la Leigh si scala di qualche categoria, siamo nell'elite della recitazione, un'attrice di stampo classico, che comunque il meglio lo ha dato a teatro, al cinema si è dedicata in una ventina scarsa di film e ciononostante ha lasciato un segno indelebile, io son di parte quando si parla di lei, al netto di malattia e vocazione al teatro si starebbe probabilmente parlando della migliore di sempre.

'Via col vento' ha una forte nomea, l'edizione integrale chiama quasi 4 ore ma vale la pena sorbirsele, è un miracolo espressivo moderno considerato che Fleming è stato un onesto ma non un grandissimo regista. Al suo tempo la più grande prova di epica moderna, una densa analisi psicologica dei protagonisti, di intensa dimensione umana, un soggetto drammatico ed emotivamente coinvolgente e un cast formidabile, al di là dei più conosciuti pensare anche al ruolo di Mammy in futuro quante volte verrà ripreso tanto da renderlo uno stereotipo. Insomma io consiglio di farlo uno sforzo :)



steven23  27/11/2014 15:23:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì, ho visto anch'io che è praticamente costretta in carrozzina... e vista l'età non c'è poi molto di cui stupirsi. Al contrario, però, dicono che mentalmente sia ancora parecchio lucida, o almeno così mi è parso di capire leggendo qualche articolo in merito.

Circa la Lake sì, ricordo di aver letto il tuo commento sul film... oramai faccio parecchia attenzione a tutti quelli che lasci, potrebbe scapparci di sicuro un qualche gioiellino a me sconosciuto :)

Sul discorso Leigh posso aggiungere davvero poco, se non che quel tuo "si starebbe probabilmente parlando della migliore di sempre" ora mi ha messo addosso una certa curiosità. Fermo restando il fatto che, al momento, nel mio personale Olimpo delle dive hollywoodiane comanda una certa Bette Davis (e lo si può intuire anche dai miei commenti ai suoi film) direi che ogni potenziale nuova entrata è ben accetta. E siccome, per dirla tutta, non ho mai visto un solo film con protagonista la Leigh, credo sia ora di rimediare. Magari partendo proprio da "Via col Vento"... non so quante volte sono stato lì lì per vederlo, ma poi ho sempre posticipato; una cosa che mi è capitata spesso con pellicole eccessivamente lunghe, quasi avessi una specie di timore reverenziale nei loro confronti.
Però sì, uno sforzo penso che dovrei proprio farlo... lo credo anch'io :D
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  27/11/2014 16:07:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
stagione 4 episodio 16 (La vendetta) nella serie Alfred Hitchcock Presents 1955, se sei un adoratore della Davis, consiglio di buttarci un occhio. Della Davis poco da eccepire, ammiro il suo esser riuscita ad invecchiare bene, la recitazione anziché perderne (tipo parlando di Top l'ultimo ventennio di De Niro) ha acquisito nel tempo la capacità di adattarsi ad ogni periodo della sua esistenza, la terza età che per il 90% dei caratteristi è la stagione degli arrotondamenti, delle capatine, lei è riuscita tenacemente ad imporsi. Ho letto i tuoi commenti ai film che ha fatto con Aldrich negli anni '60, gioielli, il più iconoclasta di Hollywood, sempre ai margini raccoglie le briciole, 2 donne della terza età e ci fa 2 capisaldi dell'horror. E su Aldrich aggiungo di non fermarti lì, è una filmografia eterogenea che merita.

Allacciandomi al tuo commento di ieri, relativo all'ultimo capitolo della saga del pianeta delle scimmie, vediti l'originale di Schaffner del '68 con Heston e la Hunter (quest'ultima la troverai anche in 'Un tram che si chiama desiderio' tanto per restare in tema Leigh, che è poi la sua miglior performance al cinema, un ruolo che ha fatto più di 300 volte a teatro e se avrai letto ne è stata assorbita)


steven23  27/11/2014 16:18:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quegli episodi targati Alfred Hitchcock è da un po' che sto cercando di recuperarli e sì, ero a conoscenza del fatto che in uno ci fosse proprio la Davis. E qui, al contrario della Leigh, quando comincio a parlarne rischio di andare estremamente per le lunghe... semplicemente la adoro e sono perfettamente d'accordo con quanto hai detto circa le sue capacità di adattarsi nel corso degli anni. Ha attraversato grosso modo tre fasi nella sua carriera, e in ognuna di esse ci ha piazzato almeno (e sottolineo almeno) un paio di autentiche perle... se poi si torna al decennio '30 '40 beh, i numeri crescono. E circa la sua ultima parte di carriera, se non l'hai visto ti consiglio il suo ultimo film, "Le Balene d'agosto" in cui fa coppia con la novaquattrenne Lillian Gish. Un film di una delicatezza unica.

Per quanto riguarda il pianeta delle scimmie, invece, è un qualcosa di sostanzialmente nuovo per me, ma sì, penso che prima o poi mi vedrò anche il capostipite da te citato, magari raffrontandolo con il sequel che avevano realizzato non so bene quanti anni fa.
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  27/11/2014 17:15:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sugli episodi di Hitch, ho anche commentato le stagioni nella sezione dedicata alle serie tv, indicando gli episodi pervenutici, doppiati ne trovi non più di una trentina, però sottotitolati puoi reperirne altrettanti e con you tube trovi qualcuno che si è prodigato a tradurli. 20 minuti ad episodio e senza l'obbligo di doverli seguire tutti essendo autoconclusivi, vale la pena recuperarli.

steven23  27/11/2014 20:26:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie dell'informazione, qualcuno me lo guarderò senz'altro!! :)
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  27/11/2014 17:07:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Interessante, a Lillian Gish mi ero fermato ai 2 film più conosciuti ('Nascita di una nazione' e 'La morte corre sul fiume') non pensavo si fosse protratta sino ai 94 anni... incredibile! non conosco Lindsay Anderson ma se mi parli di delicatezza mi rassicuri, mi basterebbe la sensibilità hanekiana che ha ricevuto la Riva 2 anni fa.

Pour parler, dato che vai in brodo di giuggiole a parlarne :D citando la Gish mi hai fatto pensare che alla Davis è mancato solo il periodo muto, senza fargliene una colpa, a 20 anni nasceva il sonoro e ormai il muto era un fenomeno antiquato però non ti nascondo mi sarebbe piaciuto vederla in un tipo di recitazione fisicamente più caricata, gestuale, anche solo per metterci la firma, la Garbo che ha avuto una carriera per scelta molto corta è emersa nel muto e si è confermata nel sonoro, la Swanson non ne parliamo, diva nell'uno, antidiva nell'altro. Comunque è oggettivo che è nel pantheon della recitazione, una cosa che mi riprometto sempre di fare è vederne il principio, è una mia lacuna, post anni '50 la conosco molto bene, vista e rivista, sotto credo solo una volta e devo far fronte a questa mancanza.

steven23  27/11/2014 20:25:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Guarda, faticavo anch'io a credere che la Gish in quella pellicola avesse quegli anni, poi ho controllato ed era proprio così... sembra quasi più in gamba della Davis che, di contro, ne ha se non sbaglio 80.

Anche a me la Davis sarebbe piaciuto vederla nel muto, non sai quanto... la forza della sua espressività unita a quel tipo di recitazione del quale hai parlato credo non avrebbe fatto altro che valorizzarla ulteriormente. E circa la sua carriera io posso dire il contrario, vale a dire che la conosco benissimo per quanto riguarda la prima fase, mentre su quella dal '50 in avanti non ho visto che le pellicole forse più famose: "Eva contro Eva", i due che hai citato prima di Aldrich, "Ballata Macabra" e "Lo scopone scientifico". Diciamo ho ancora qualche buco, mentre sulla fase precedente vado decisamente meglio e potrei consigliarti come minimo 5 pellicole di indubbio spessore... partendo dal principio potrei indirizzarti su "Schiavo d'amore" risalente al lontanissimo '34. Poi, nel caso, vedi tu come proseguire.

Ah, quasi dimenticavo "Angeli con la Pistola", parlando di anni '60 ho visto anche questo!
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  28/11/2014 01:01:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
già domani mi prodigo a recuperare 'Le balene d'agosto', mi hai messo la pulce nell'orecchio e la curiosità di vedere anche la Gish è tanta.