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UNFAITHFUL - L'AMORE INFEDELE regia di Adrian Lyne

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76mm     3½ / 10  31/08/2018 10:28:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
SPOILER PRESENTI

Adrian "Mr. Prurigine" Lyne, un buon film e tante porcate all'attivo, dopo aver devastato Kubrick decide di prendersela anche con Chabrol confezionando il pezzo più insulso della sua insulsa filmografia (per fortuna l'ultimo, almeno ad oggi).
Sotto la solita patina della provocazione a buon mercato - che potrebbe scandalizzare giusto giusto qualche suora di clausura - si nasconde, come di consueto (e neanche troppo bene), uno spirito reazionario, conservatore, familista, misogino e fallocentrico.
Lui bello, ricchissimo e un po' ebete, lei bella, insoddisfatta e con un cacchio da fare dalla mattina alla sera (perché mai una donna col marito ricco sfondato dovrebbe lavorare?), un figlio brutto come il peccato ma tanto tanto tenero (e con un paio di orecchie da non credere)…un giorno lei ha un piccolo incidente e viene soccorsa da un commerciante di libri antichi che non è un ottuagenario con pipa, barbetta e occhialini tondi come si potrebbe pensare dalla professione (che a noi non ci piacciono gli stereotipi) , ma un modello di 25 anni, bellissimo, monoespressivo (ma tanto era già abituata col marito) e dall'erezione facile.
Lei cede, poi si pente, poi cede ancora, poi si ripente, insomma è combattuta (il suo stato d'animo è "meravigliosamente" rappresentato in una scena – nadir della carriera sia del regista che della Lane - dove lei in metropolitana, ripensando al rapporto sessuale appena intercorso, prima piange pensando alla famiglia, poi ride pensando alla nerchia del libraio, poi ancora piange, poi ancora ride e avanti così per 5 minuti d'orologio…roba da denuncia).
Poi il marito, con colpevole ritardo (ma che volete, sta sempre dietro a lavorare per garantire la stabilità della famiglia) scopre l'inghippo e che fa? Visto che il possesso della femmina è roba da decidere esclusivamente fra maschi(oni), invece di inchiodare la zoccola alle sue responsabilità di moglie e madre, va ad affrontare il libraio (al quale GIUSTAMENTE non può fregare di meno della sua bella famigliola) e, dopo essersi scolato qualche vodka giusto per essere sicuro di lasciare un po' di dna ovunque, lo uccide…sì, LO UCCIDE, per salvare la sua famiglia (e il suo onore di maschio, soprattutto)…che tanto che gli frega, tanto si sa che i poliziotti dei film non mettono insieme mezzo cervello in due e non arriveranno mai ad incolparlo anche se basterebbe dare un'occhiata al baule della sua macchina.
La famiglia è salva, l'onore anche, l'amore col tempo si vedrà…intanto si va tutti in Messico (raro caso di attraversamento della frontiera al contrario) per vivere su una spiaggia e tentare di seppellire i sensi di colpa sotto la sabbia…o forse si fermeranno alla stazione di polizia per confessare?
Non ci ho dormito tutta la notte.